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Covid 19

Conte: “C’è chi specula sull’emergenza Coronavirus e alimenta la paura per ottenere consensi”

“Questo è il momento della coesione e dell’unità nazionale, non della polemica. L’Italia si aspetta da tutte le forze politiche un atteggiamento responsabile, ispirato a collaborazione e professionalità. Le nostre decisioni poggiano sempre sulle valutazioni del comitato tecnico-scientifico. Nel dibattito pubblico si dice di tutto e di più; ma dobbiamo fidarci del giudizio degli esperti. Chi pensa di poter lucrare in termini di consenso, alimentando la paura, non fa l’interesse della nazione”: queste le parole del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
A cura di Annalisa Girardi
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Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, continua ad occuparsi dell'emergenza coronavirus, che in questi giorni ha fatto scattare allarmismi e preoccupazioni da Nord a Sud del Paese. "Ci stiamo adoperando con grande impegno, avvalendoci dei migliori esperti, per gestire questa emergenza nel modo più efficace. Quella che stiamo fronteggiando è una sfida in cui ognuno di noi è chiamato a dare il proprio contributo. Il numero di contagi non deve allarmarci. È comunque il frutto di una linea di azione energica e rigorosa e di controlli efficienti, messi in campo da subito. Stiamo operando per fare in modo che un domani, guardandoci indietro, non potremo rimproverarci nulla", afferma il premier in un'intervista con il Corriere della Sera.

Nonostante negli ultimi giorni le autorità italiane stiano costantemente cercando di rassicurare la popolazione, l'Organizzazione mondiale della sanità si dice preoccupata per la situazione italiana, terzo Paese al mondo per numero di contagi da Sars-Cov-2. "L'Oms sta giustamente prestando attenzione all’evoluzione che la diffusione del virus sta avendo in Italia. Abbiamo in comune un obiettivo prioritario, la salute dei cittadini. Abbiamo da subito affrontato l’emergenza con misure adeguate e proporzionate, lavorando a stretto contatto con i massimi esperti nel campo virologico e siamo assolutamente determinati a circoscrivere la diffusione del virus. Quando avremo ricostruito la mappa genealogica del contagio potremo capire meglio l’origine della sua diffusione", spiega il presidente del Consiglio. Conte interviene quindi nel dettaglio sulla strategia messa in campo dal governo per contenere la diffusione del virus, e sottolinea che la diffusione del traffico aereo ha limitato "notevolmente il rischio del contagio dovuto alle persone provenienti dai focolai cinesi di infezione". Conte difende la misura spiegando che con i voli diretti dalla Cina arrivano in Italia ogni settimana circa 12mila passeggeri, un numero per cui è impossibile pensare alla quarantena. "Dopo avere disposto il divieto dei voli diretti abbiamo immediatamente predisposto l’adozione di alcune misure per tutti i voli provenienti dall’estero. Con i termoscanner abbiamo controllato tutti i passeggeri che sono sbarcati nei nostri aeroporti, soltanto a Fiumicino circa 50.000 passeggeri al giorno", aggiunge Conte.

E anche se questo non è bastato a evitare il contagio, dovrebbe comunque riuscire a contenere il numero dei casi e i territori in cui questi si registrano: "Abbiamo predisposto un meccanismo di controlli meticoloso, con grande dispendio di mezzi ed energie, pur nei limiti della proporzionalità. Gli esperti del comitato tecnico-scientifico ci dicono che le misure messe in campo dovrebbero avere un impatto positivo sul contenimento della diffusione del virus". Sulle accuse rivolte dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, alla Protezione Civile, Conte taglia corto: "Adesso si impone l’imperativo etico della collaborazione. Rispetto a un’emergenza nazionale simile ogni distrazione politica è fuori luogo. La protezione civile è una nostra eccellenza, che ci garantisce il coordinamento delle varie attività e la massima efficienza". E commenta quindi le polemiche delle ultime ore che lo hanno visto coinvolto in opposizione alle autorità regionali, in primis proprio quelle della Lombardia: "Sono state alimentate polemiche inutili. La cabina di regia è essenziale per il coordinamento delle iniziative. L’emergenza ci deve unire, non dividere. La mia sola preoccupazione è proteggere gli italiani. Il governo sta lavorando con spirito di squadra per affrontare un’emergenza con cui non ci siamo mai misurati prima d’ora. Con coraggio e determinazione ce la faremo, siamo una grande nazione".

Conte rimarca quindi l'affidabilità del sistema sanitario nazionale che "può contare su competenze e professionalità di grande spessore", ripetendo che sebbene sia sempre necessario seguire l'evoluzione degli eventi con attenzione, "non dobbiamo lasciarci intimorire, né drammatizzare oltremisura". Il presidente del Consiglio quindi afferma: "Il panico è una reazione del tutto ingiustificata che compromette la complessiva efficienza del sistema e innesca deprecabili speculazioni sui prezzi di alcuni prodotti. L’approvvigionamento alimentare sarà assicurato con apposite misure soprattutto nelle zone “cluster”. La calma si riporta attraverso una comunicazione puntuale e trasparente". Per poi puntare il dito contro la diffusione di fake news che in queste ore non stanno facendo altro che peggiorare la situazione: "È gravissimo che si speculi su un’emergenza, alimentando pericolosamente il panico. Le uniche informazioni attendibili sono quelle divulgate da fonti e canali ufficiali".

Conte difende anche l'immagine del Paese a livello globale: "Siamo anzi un esempio di responsabilità e affidabilità. Abbiamo adottato da subito misure draconiane. Siamo in contatto con i nostri partner europei e lavoriamo di concerto con il quadro internazionale nell’interesse di tutti i cittadini europei", afferma, comunicando l'avviamento di misure straordinarie per sostenere in questi giorni i settori colpiti, in primo luogo quello del turismo. E mette a tacere le polemiche politiche: "Questo è il momento della coesione e dell’unità nazionale, non della polemica. L’Italia si aspetta da tutte le forze politiche un atteggiamento responsabile, ispirato a collaborazione e professionalità. Le nostre decisioni poggiano sempre sulle valutazioni del comitato tecnico-scientifico. Nel dibattito pubblico si dice di tutto e di più; ma dobbiamo fidarci del giudizio degli esperti e poi tenere sempre conto della concreta praticabilità delle soluzioni, non limitandosi a valutarle solo in astratto". E conclude, ribadendo il concetto: "Non è il momento delle polemiche. Chi pensa di poter lucrare in termini di consenso, alimentando la paura, non fa l’interesse della nazione. Abbiamo un’emergenza che ci impegna severamente e un Paese di cui prenderci cura".

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