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Casaleggio sul Coronavirus: “Il mondo non sarà più come prima, mio padre lo aveva previsto”

Davide Casaleggio, in un lungo post su Facebook, interviene sull’emergenza coronavirus, che avrà effetti a lungo termine sulla nostra economia: “Dobbiamo pensare a progettare anche il nostro futuro, soprattutto economico. Il mondo non sarà più come prima. Non lo sarà anche se si dovesse trovare una cura o una soluzione nel breve”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Anche la nostra generazione sta vivendo la sua guerra. Una guerra al contrario dove i medici sono in prima linea e l'esercito trasporta i feretri. Nel 2008 mio padre realizzò un filmato sul futuro della politica, lo volle intitolare Gaia (chi lo volesse vedere lo trova su YouTube). In quel video prevedeva per il 2020 grandi sconvolgimenti…". In un lungo post su Facebook il presidente della Casaleggio Associati e dell'associazione Rousseau, Davide Casaleggio, è intervenuto sugli effetti della pandemia di coronavirus, che ha colpito l'Italia.

"Nella guerra di oggi abbiamo i nostri eroi in corsia che combattono quotidianamente, abbiamo i disertori che quelle trincee le abbandonano con un certificato falso, abbiamo il bollettino dei caduti alle 18 ogni giorno, abbiamo fabbriche che convertono la produzione per ragion di Stato alla realizzazione di mascherine e respiratori per gli ospedali e abbiamo tante persone il cui maggior contributo possibile a questa battaglia è chiudersi in casa e non essere causa di ulteriori contagi". Oggi, continua, "dobbiamo pensare a progettare anche il nostro futuro, soprattutto economico. Il mondo non sarà più come prima. Non lo sarà anche se si dovesse trovare una cura o una soluzione nel breve. Semplicemente perché oggi sappiamo che una situazione del genere entra nell'arco delle possibilità future che dovremo essere pronti ad affrontare. Per questo è importante pensare al rilancio economico dell'Italia. Ambrosetti prevede un -3% del PIL per il 2020. Ma conteggiando il solo turismo stiamo parlando del 13% del nostro PIL e 4,2 milioni di occupati che, anche quando si riaprirà la possibilità di muoversi, farà fatica a ripartire. A questo possiamo aggiungere la ristorazione per un altro 10% di PIL o molti altri settori che oggi sono fermi".

"Adesso – ha detto ancora – è il momento di progettare la nuova economia italiana, come successe nel secondo dopoguerra, perché possa essere creata appena possibile. Dobbiamo pensare a quali settori possono essere rilanciati e quali hanno bisogno di una profonda trasformazione, probabilmente digitale. Ogni processo fondamentale del Paese dovrà avere un contingency plan per poter funzionare anche in periodi come questi. I medici dovranno poter fare le visite anche in remoto come molti stanno oggi facendo, le assemblee pubbliche dovranno poter funzionare anche in remoto come successo per il consiglio comunale di Bologna, dovrà essere possibile erogare la formazione o svolgere un lavoro anche a distanza. Non potremo più farci trovare impreparati in futuro".

"Ognuno di noi oggi ha il possibilita' di innovare nel proprio campo e progettare il nuovo tempo di Pace", ha concluso.

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