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Conte: “Elezioni regionali non sono voto sulla sopravvivenza del governo. Nè sulla mia permanenza”

“Confido che i risultati saranno positivi e che possa arrivare maggiore energia e maggior entusiasmo verso l’azione di governo. Ma ad ogni modo, il voto regionale non riguarda la sopravvivenza del governo, né la mia permanenza. Non si tratta di un voto sull’esecutivo, sarebbe altamente improprio definirlo tale”: così Giuseppe Conte sulle elezioni in Emilia Romagna e Calabria, a nemmeno due giorni dal voto.
A cura di Annalisa Girardi
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Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a nemmeno un giorno dalle elezioni regionali in Emilia Romagna e Calabria, commenta con la stampa l'impatto del voto sull'esecutivo, dopo le insistenti speculazioni per cui l'appuntamento elettorale nelle due Regioni debba tradursi in un giudizio sull'esecutivo giallorosso. "Il voto regionale non riguarda la sopravvivenza del governo, né la mia permanenza. Non si tratta di un voto sul governo, sarebbe altamente improprio definirlo tale. Poi possiamo dare tante letture politiche di questo voto, ma qui non si sta votando per il governo. Non si può quindi pensare che la votazione della comunità emiliano-romagnola e calabrese possa essere la votazione offerta all'azione di governo", commenta Conte.

Che allo stesso tempo si dice positivo sull'esito del voto. E speranzoso che questo possa infondere una certa dose di entusiasmo verso il governo: "Confido che i risultati saranno positivi e che possa arrivare maggiore energia e maggior entusiasmo verso l'azione di governo. In ogni caso una forza politica è una realtà associativa molto complessa e articolata. Pensare che ci si possa deprimere tutti quanti ove mai l'appuntamento elettorale non soddisfacesse le attese sarebbe completamente sbagliato. Non funziona così".

"Nessun impatto del voto regionale sul governo"

Conte continua quindi a rispondere ai giornalisti affermando di escludere completamente qualsiasi impatto del voto di domenica sul governo e sulla politica nazionale: "Noi abbiamo preso un impegno con il Paese, non solo con una comunità regionale, ma con tutto il Paese e nella sede più autorevole, che è il Parlamento. Questo impegno noi lo dobbiamo portare a termine. Abbiamo una responsabilità per cui non ci possiamo lasciare eventualmente deprimere qualora il risultato di domenica non ci dovesse piacere".

Alla giornalista che gli fa presente che lo scenario del Parlamento non sembra rispecchiare l'immagine del Paese uscita dall'ultimo voto, Conte risponde: "Dottoressa, si chiama democrazia parlamentare. Funziona così. Oppure si dovrebbe andare a votare una volta al mese per creare una perfetta rispondenza del Parlamento e quelli che sono i sondaggi: ma non credo sia un'opzione perseguibile in quanto renderebbe impossibile l'azione stessa del governo".

L'attacco a Salvini e alle polemiche

Conte si dice quindi stanco delle infinite polemiche politiche. "Bisogna allontanarsi dalle polemiche politiche. Anche se adesso siamo in piena campagna elettorale per questi due importanti appuntamenti regionali, non dobbiamo mai distrarci da quella che è la direzione più ampia di sviluppo dell'azione politica. Che deve essere quella del bene comune e del perseguire gli interessi veri. Le polemiche politiche spesso, affidate anche a linguaggi aggressivi, distraggono. E non fanno bene ai cittadini, anzi prendono in giro i cittadini", afferma il presidente del Consiglio.

Parlando invece di economia, Conte ha spiegato che nel Consiglio dei ministri avvenuto ieri è stato varato il decreto attuativo della manovra economica, che comprende anche il taglio del cuneo fiscale. E attacca chi "fa della facile ironia, dicendo che sono solo spiccioli". Conte afferma: "Ci saranno dei lavoratori che prenderanno 100 euro in più in busta paga. Io rispondo così a chi adesso fa della facile ironia ma è stato al governo per 15 mesi: caro Matteo Salvini, tu sei stato ministro dell'Interno per più di un anno, perché non hai fatto tu questa proposta? Perché ora fai la facile ironia ma non hai pensato a tagliare le tasse ai lavoratori quando eri al governo?".

Conte continua quindi ad attaccare il leader della Lega: "Indossi la felpa per immedesimarti nelle varie categoria professionali, per suscitare facile consenso, ma perché quando eri agli Interni non hai portato proposte concrete, come stiamo facendo noi, per pagare gli stipendi arretrati delle forze di polizia e dei vigili? Lo abbiamo fatto noi, con tanti sacrifici".

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