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Conte chiede il giurì d’onore per le accuse di Meloni sul Mes: “Ha detto il falso e ci ha denigrati”

Il leader del Movimento 5 Stelle annuncia in conferenza stampa di aver chiesto al presidente della Camera l’istituzione di un giurì d’onore per “accertare le menzogne denigratorie di Giorgia Meloni”, dette in Aula sul Mes.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Per Giuseppe Conte, le accuse di Giorgia Meloni sul Mes sono troppo gravi per lasciar perdere. Non si tratta di semplice polemica politica – come accaduto già in molte altre occasioni – stavolta per il leader del Movimento 5 Stelle è diverso: dopo il video rabbioso pubblicato la scorsa settimana per rispondere alle parole della presidente del Consiglio in Aula, Conte ha convocato una conferenza stampa – che si è tenuta questa mattina – in cui ha annunciato di aver chiesto l'istituzione di un giurì d'onore. I pentastellati vogliono andare fino in fondo a una vicenda su cui sono intervenuti in diversi – compreso l'ex ministro Di Maio – e su cui Meloni ha mentito palesemente, leggendo una data per un'altra.

"Ho appena consegnato al presidente Fontana una richiesta di istituire un giurì d'onore – ha detto Conte in conferenza stampa – per accertare le menzogne denigratorie del presidente del Consiglio Giorgia Meloni". Il leader grillino ha spiegato di aver avvisato prima il presidente della Camera e di averne parlato anche con il capo dello Stato: "Data la gravità di questi comportamenti ho ritenuto di dover avvertire anche il presidente Mattarella".

"L'obiettivo di questo giurì d’onore, di questa commissione speciale è ristabilire la verità dei fatti e l'onore leso dal comportamento menzognero del presidente del Consiglio – ha insistito Conte – La politica ha bisogno di chiarezza e dobbiamo assolutamente chiarire che quando si rivestono ruoli istituzionali così delicati, e si viene in Parlamento, non può passare il principio che si può dire tutto e il contrario di tutto, e anche le menzogne più denigratorie, più spudorate, più spregiudicate possano passare tranquillamente. Lo facciamo quindi nell'interesse di tutte le forze politiche, e spero che non ci sia divisione tra maggioranza o opposizione, ma ci sia la dignità del Parlamento umiliata da un presidente del Consiglio che con spregiudicatezza viene dolosamente a dire il falso".

Quanto al Mes in sé, Conte ha attaccato: "Meloni non ha mai chiarito cosa farà adesso che è presidente del Consiglio. Il Mes non è lo strumento che avrei mai introdotto, non è comunitario ma intergovernativo. Abbiamo lavorato per migliorarlo". E ha concluso: "Chi è venuto dopo di me, Draghi e Meloni, cosa hanno ottenuto? Quale modifica? Meloni ne venga a parlare in Parlamento. Lo ha introdotto e lo ratificherà, a compimento delle sue menzogne".

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