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Giorgia Meloni ha mentito in Senato sul fax di Di Maio che autorizzava il Mes: le date non tornano

Giorgia Meloni ha portato ieri in Aula il fax con cui Luigi Di Maio, da ministro degli Esteri, avrebbe autorizzato il Mes. Ma ha mentito: Meloni ha dichiarato che quel fax sarebbe stato inviato dopo le dimissioni del governo Conte, ma in realtà l’invio è avvenuto ben sei giorni prima.
A cura di Annalisa Cangemi
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La premier Giorgia Meloni ha mentito in Aula al Senato, durante le comunicazioni rese in vista del Consiglio Ue. Ha esibito in Aula un fax, inviato da Luigi Di Maio nel gennaio 2021 all'ambasciatore Massari, rappresentante permanente d'Italia presso la Ue, documento che conteneva l'autorizzazione a siglare il Mes. "Negate che il governo Conte abbia alla chetichella dato l'assenso alla riforma del Mes, e ho portato qui un bel fax in cui Luigi Di Maio firma l'autorizzazione alla riforma del Mes", sono state le parole in Aula.

Il problema è che Meloni ha dichiarato a Palazzo Madama che il Mes sarebbe stato firmato da Di Maio, allora ministro degli Esteri, dopo le dimissioni del governo Conte del 26 gennaio. In realtà, il fax portato da lei in Aula, è datato 20 gennaio, quindi ben sei giorni prima le dimissioni dell'esecutivo, come si legge chiaramente in alto sul documento, dove si trova il numero di protocollo e la data, 2021-01-20. È vero che il governo Conte formalmente firmò il trattato del Mes il 27 gennaio, il giorno dopo le dimissioni, avvenute come ricordato sopra il 26 gennaio 2021, ma il via libera è stato dato da Di Maio giorni prima. Ma la premier ha detto chiaramente che il fax era stato inviato "il giorno dopo le dimissioni del governo Conte, quando era in carica solo per gli affari correnti". E così aveva attaccato le opposizioni: "Capisco la vostra difficoltà e il vostro imbarazzo, ma dalla storia non si esce. Questo foglio dimostra la scarsa serietà di un governo che prima di fare gli scatoloni lasciava questo pacco al governo successivo".

Tra l'altro la presidente del Consiglio tralascia un altro particolare, non di poco conto, perché il Parlamento fu consultato, e il 9 dicembre 2020 una risoluzione dell'allora maggioranza, composta da M5s, Pd, Iv, Leu, che aveva ricevuto l'ok da entrambe le Camere, impegnava il governo "a finalizzare l'accordo politico raggiunto all’Eurogruppo e all’ordine del giorno dell’Eurosummit sulla riforma del trattato del Mes". Sulla base di quella risoluzione, quindi, il 20 gennaio il titolare della Farnesina Di Maio, con il governo ancora in carica nel pieno delle funzioni, diede il via libera all’ambasciatore Massari. La ricostruzione di Meloni, secondo cui il governo Conte agì "contro il parere del Parlamento, senza dirlo agli italiani, senza metterci la faccia, e con il favore delle tenebre", è semplicemente una fake news.

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