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Ok a ddl processo penale: c’è lodo Conte bis su prescrizione. Conte: “Assenza Iv è loro sconfitta”

Via libera da parte del Consiglio dei ministri al ddl sulla riforma del processo penale: all’interno del provvedimento c’è anche il lodo Conte bis, riguardante la prescrizione. Si tratta della norma su cui Italia Viva ha minacciato la crisi di governo, sostenendo che sia invotabile e suscitando l’ira del presidente del Consiglio.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al ddl sulla riforma del processo penale. Stando a quanto si apprende quando il Cdm è appena terminato, all'interno del provvedimento c'è anche il tanto discusso lodo Conte bis in tema di prescrizione. Proprio su questo provvedimento si è aperto negli ultimi giorni lo scontro tra Movimento 5 Stelle e Italia Viva, con i renziani che minacciano la crisi di governo e la conseguente ira del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. In Consiglio dei ministri, dunque, è stato trovato l'accordo sulla prescrizione, anche se va ricordato che alla riunione del governo non partecipavano i ministri di Italia Viva, proprio per esprimere la contrarietà degli esponenti renziani al provvedimento.

Nella riforma del processo penale, quindi, rientra anche l’accordo sul lodo Conte bis che è stato raggiunto da M5s, Pd e Leu senza Italia Viva. L’accordo viene recepito all’interno del disegno di legge sulla riforma del processo penale, ma non si esclude che possa essere stralciato l’articolo che contiene il lodo per poi trasformarlo in un emendamento alla proposta di legge Costa o in un’altra proposta di legge.

Lo scontro tra Conte e Renzi sulla prescrizione

Nel pomeriggio sul tema della prescrizione si è acceso lo scontro tra il presidente del Consiglio e il leader di Italia Viva. Conte ha chiesto un chiarimento a Italia Viva, parlando di ricatti inaccettabili: "Non accetto ricatti. Il comportamento che sta avendo Italia Viva è inaccettabile: non si può ammettere che una forza di maggioranza un giorno voti con le opposizioni e uno minacci di sfiduciare un ministro della Giustizia che è anche il capo delegazione del partito di maggioranza relativa". La replica di Renzi è arrivata con una diretta su Facebook, nella quale il leader di Italia Viva ha più volte provocato Conte, invitandolo ad aprire una crisi di governo: "Noi non abbiamo aperto la crisi ma non rinunciamo alle nostre idee, rispetteremo la tua scelta. Puoi cambiare maggioranza, lo hai già fatto, sai come si fa, quello che non puoi dire è che noi siamo opposizione maleducata perché se lo siamo voi non avete la maggioranza".

La conferenza stampa di Conte e gli attacchi a Iv

Conte durante la conferenza stampa al termine del Cdm ha parlato non solo della riforma ma anche dell'assenza di Italia Viva: "Mi dispiace che non ci sia stata Italia Viva, non hanno deciso di dare il proprio contributo a questo importante risultato. Credo che per una forza politica sia sempre una sconfitta decidere di non sedersi a un tavolo. Quindi rinunciare a lavorare insieme ai propri compagni di viaggio per il bene del Paese. Il ministro ha sempre il dovere di partecipare a un Consiglio dei ministri. Purtroppo devo prendere atto che da parte di Italia Viva si è mantenuta una posizione iniziale e non ci si è spostati mai da quella posizione, ritenendo di essere depositari della verità. Ma la verità non esiste, esistono soluzioni plausibili, esiste una mediazione e devo ringraziare tutte le altre forze politiche che hanno partecipato a questa mediazione. Se parliamo di prescrizione, che è un solo tassello, il ministro Bonafede si è reso disponibile a trovare un compromesso, non al ribasso, ma in una logica di soluzione sostenibile". Conte aggiunge, ribadendo l'importanza di avere uno spirito di squadra: "Se un giocatore si ferma, pensa a sé o fai dei falli, degli sgambetti, la partita non si vince. Io l’ho dichiarato e lo confermo: nei confronti di Italia Viva c’è la massima disponibilità ad ascoltare le loro ragioni, a confrontarci, ma se il risultato deve essere o accettate la nostra posizione identica dall’inizio o non si potrà chiudere nulla non si potrà trovare un punto di convergenza". E in caso di mozione di sfiducia nei confronti del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, da parte di Italia Viva, Conte assicura che ne "trarrebbe le conseguenze".

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