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Confindustria ora se la prende con il bonus psicologo: “Paese con dei seri problemi”

“Siamo partiti dal bonus di 80 euro e abbiamo continuato con decine di bonus più svariati, ora anche il bonus psicologo: è un Paese che ha problemi”: lo ha detto il presidente di Confindustria, affermando che la politica dei bonus al posto delle riforme strutturali sia insostenibile per l’Italia.
A cura di Annalisa Girardi
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Il sistema dei bonus, senza le riforme necessaria, è insostenibile per l'Italia. Sono le parole del presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, che oggi intervenendo all'assemblea di Assolombarda ha usato toni molto duri con la politica dei bonus a cui hanno ricorso spesso i governi che si sono susseguiti negli ultimi anni. E se la prende anche con il bonus psicologo, messo in campo durante la pandemia per far fronte alla crescente ansia e depressione degli italiani dopo lockdown e crisi economica. "Il debito pubblico è aumentato da 1.900 a 2.700 miliardi. E non abbiamo sconfitto la povertà, anzi: l'abbiamo raddoppiata visto che i poveri sono saliti da 2,8 a 5,6 milioni. Non c'è un Paese avanzato che abbia avuto un aumento apicale e abbia speso così tanto. Siamo partiti dal bonus di 80 euro e abbiamo continuato con decine di bonus più svariati, ora anche il bonus psicologo: è un Paese che ha problemi", ha detto.

Una strategia di questo tipo, senza che nel frattempo vengano fatte le riforme di cui il Paese ha bisogno e che tanto ci chiede l'Unione europea, non farà che peggiorare la situazione secondo Confindustria. "Il sistema dei bonus è ormai insostenibile. Oltre il 50% degli italiani riceve sussidi ed è una follia confondere gli otto o nove milioni di italiani che hanno problemi con la metà degli italiani che riceve i bonus", ha proseguito Bonomi. Che ha poi attaccato direttamente le forze politiche: "I partiti hanno fatto una scelta ben precisa: nessuna riforma organica e strutturale, quindi abbiamo un welfare sbilanciato. Ma se aumenta così tanto la sua spesa senza centrare l'obiettivo il nostro welfare fallisce. Invece i partiti hanno detto sì a una pioggia di bonus, decine di bonus tra i più diversi con la caratteristica di essere facili da individuare per gli elettori, che così erano grati ai partiti che li avevano proposti e varati". Insomma, l'Italia per il presidente di Confindustria è "un Paese in cui si continua ad andare avanti con bonus una tantum e non si affrontano invece i nodi strutturali". Bonomi quindi conclude sottolineando che ora, con le risorse del Pnrr, "abbiamo una occasione storica per fare le riforme strutturali che questo Paese aspetta da 30 anni".

Sulle parole di Bonomi non sono mancate le critiche. Soprattutto dai sostenitori del bonus psicologo. Il deputato del Partito democratico Filippo Sensi, ad esempio, ha scritto su Twitter: "Non entro nel merito del tema bonus di cui possiamo discutere (anche se veniamo da 2 anni che hanno segnato tutti, pure le imprese). Ma attaccare, come ha fatto Bonomi, uno strumento pensato per la salute mentale degli italiani mi pare sbagliato, ingiusto, snob". Gli fa eco la viceministra allo Sviluppo economico Alessandra Todde: "Non commento le dichiarazioni di Bonomi su quanti sono i bonus finanziati dagli ultimi cinque governi, ma credo che attaccare il bonus psicologo pensato per la salute mentale degli italiani e dei nostri giovani piegati dalla pandemia sia sbagliato, scorretto, ingiusto e populista".

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