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Con la variante Omicron può tornare lo smart working, dice il sottosegretario Costa

Il sottosegretario alla Salute invita a riflettere sulla reintroduzione dello smart working, visto l’arrivo della variante Omicron e la rapida impennata dei casi di Covid.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Nel pacchetto di nuove regole varato ieri dal governo c'è un grande assente: lo smart working. Misura determinante durante la prima ondata, tenuta in piedi anche durante la seconda e poi fortemente osteggiata – e anche ridicolizzata – dal ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, che ha deciso per il ritorno di tutti in ufficio. Sul tema è intervenuto il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, spiegando che invece sarebbe opportuno fare una riflessione: "Quella sullo smart working è una valutazione che assolutamente dobbiamo fare – ha sottolineato a Radio 24 – C'è stato un momento in cui il ritorno al lavoro in presenza era a mio avviso un segnale importante di ritorno alla normalità di cui il Paese aveva bisogno".

Ora, però, c'è la Omicron che ha cambiato le carte in tavola: "Oggettivamente, di fronte a questa variante che si diffonde in maniera molto più rapida, credo sia ragionevole fare una riflessione e, laddove lo smart working può rappresentare un'opportunità, credo che dobbiamo prendere in considerazione l'ipotesi di tornare a farlo, in alcuni settori specifici laddove non pregiudica la continuità dei servizi – ha continuato il sottosegretario – Credo che una riflessione debba essere fatta sotto questo aspetto e che all'interno di questo modo variegato ci possano essere situazioni dove può essere una misura di contrasto alla diffusione del virus".

Costa ha fissato anche nuovi obiettivi da raggiungere: "700 mila dosi al giorno per far completare al più presto il ciclo vaccinale ai nostri concittadini", ha spiegato. Secondo il sottosegretario la struttura gestita dal generale Figliuolo "reggerà", i vaccini "ci sono e questo arco temporale darà la possibilità a coloro che devono ricevere la terza dose di poterla fare". Bisogna ancora aspettare per la terza dose nella fascia sotto i 18 anni, ma dovrebbe arrivare presto un'indicazione di Aifa. E a proposito dei più giovani, Costa ha proposto uno screening al rientro in classe: "Credo sia la strada giusta per garantire il proseguo dell'anno scolastico in presenza". E sulle misure restrittive ha concluso: "Il governo in questi mesi ha cercato di anticipare alcuni scenari con il green pass, quello rinforzato e l'obbligo vaccinale per alcune categorie, dobbiamo continuare con questo senso di responsabilità".

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