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Addio smart working agevolato da oggi 1° aprile 2024, quali sono le nuove regole del lavoro da casa

Lo smart working agevolato non esiste più a partire ad oggi, lunedì 1° aprile 2024. D’ora in poi tutti i dipendenti, anche quelli fragili o i genitori di figli under 14, dovranno ricorrere ad accordi individuali con l’azienda per lavorare da casa. Ecco quali sono le novità.
A cura di Luca Pons
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Da oggi, lunedì 1° aprile 2024, non esistono più forme di smart working agevolato. Fino a ieri, formalmente, l'agevolazione era ancora attiva per i dipendenti del settore privato che ricadevano in due categorie: i ‘fragili' e i genitori con figli di meno di 14 anni. Da oggi invece è scaduta la misura nata durante il Covid-19, che permetteva ai beneficiari di ottenere di diritto il lavoro agile a prescindere dalle volontà dell'azienda, senza riduzioni di stipendio né demansionamenti.

Nel 2023, secondo i calcoli del Politecnico di Milano hanno lavorato da remoto circa 3,6 milioni di dipendenti, in aumento rispetto al 2022 e soprattutto in fortissima crescita rispetto al periodo prima della pandemia. Questo conferme che lo smart working è ormai diventato una pratica considerata essenziale per molti, per conciliare i tempi di vita e di lavoro, dopo essere nato come misura di emergenza dovuta alla pandemia. Finite le misure straordinarie, ora si torna alle regole stabilite nel 2019: si dovrà passare quindi agli accordi individuali con il datore di lavoro, come accadeva già per i dipendenti che non avevano accesso allo smart working agevolato.

Chi perde l'accesso allo smart working da oggi

Per chi lavora nella pubblica amministrazione, da oggi non cambia nulla. Infatti, l'agevolazione per questa categoria è scaduta già a fine 2023, e dall'inizio di quest'anno è tornato il regime degli accordi individuali. Sempre alla fine dello scorso anno, è stata emanata anche una circolare del ministero della Pa che spinge i dirigenti a dare una particolare attenzione alle necessità di lavoro agile di quei dipendenti che sono "più esposti a situazioni di rischio per la salute".

Al contrario, chi oggi perde definitivamente tutti gli aiuti sono i genitori con figli under 14 e i lavoratori fragili che operano nel privato. C'erano poi ulteriori specificazioni: i genitori di under 14 avevano accesso allo smart working agevolato solo se l'altro genitore non era disoccupato e non riceveva una qualche forma di sostegno al reddito. In più, i lavoratori ‘fragili' (cioè quelli più esposti alle conseguenze del Covid-19, come definiti da un apposito decreto del 2022) dovevano avere una certificazione medica. Da oggi non ci saranno più distinzioni: per tutti sarà necessario un accordo individuale.

Le nuove regole per lavorare da remoto nel 2024

L'accordo individuale con il datore di lavoro per il lavoro da remoto dovrebbe essere regolato dal proprio contratto collettivo e aziendale. Le condizioni possono variare, ma in generale l'iniziativa può partire dall'azienda – che propone lo smart working ai dipendenti, ma non può obbligarli ad accettare – oppure dal dipendente, magari per una necessità personale. Non ci saranno categorie privilegiate, ma è previsto che se l'azienda vuole stipulare degli accordi individuali dia la priorità ai suoi dipendenti che hanno figli sotto i 12 anni o figli con disabilità.

Per stipulare questo accordo serve un documento scritto che stabilisce le condizioni del lavoro in smart. L'accordo può essere per un certo periodo oppure a tempo indeterminato, e fissa alcuni paletti: quanto tempo va passato in ufficio e quanto a casa, quali sono i limiti orari e i tempi di riposo, in quali spazi si può lavorare da remoto (ad esempio solo dove c'è una connessione Internet stabile, eccetera).

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