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Chi sono i nuovi vicepresidenti di Camera e Senato: i nomi del centrodestra e del centrosinistra

Camera e Senato hanno eletto i loro nuovi vicepresidenti. Come sempre, sono stati scelti per metà tra i partiti di opposizione e per metà tra quelli di maggioranza. Protesta del Terzo polo, che non ha partecipato al voto.
A cura di Luca Pons
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I nuovi vicepresidenti della Camera e del Senato sono stati eletti. Si tratta di cariche che vengono spartite tra maggioranza e opposizione: solitamente, infatti, per ogni ramo del Parlamento due vicepresidenti sono espressione dei partiti di maggioranza, mentre gli altri due vengono scelti tra i parlamentari che compongono la minoranza.

In questo caso, al Senato i nomi votati tra i rappresentanti della minoranza sono stati Anna Rossomando (Partito democratico) e Mariolina Castellone (Movimento 5 stelle), elette rispettivamente con 73 e 68 voti. Per la maggioranza, invece, come da indicazioni precedenti al voto sono stati eletti Maurizio Gasparri (Fratelli d'Italia) e Gian Marco Centinaio (Lega). Al primo sono andati 90 voti, al secondo 108.

Alla Camera, invece, gli eletti sono Anna Ascani (Pd) e Sergio Costa (M5s). Per la maggioranza, i vicepresidenti sono Fabio Rampelli (FdI) e Giorgio Mulè (Forza Italia). Nel dettaglio, Rampelli ha ottenuto 231 voti, Mulè 217, Ascani 138 e Costa 118. I due principali partiti di minoranza, Pd e M5s, hanno quindi ottenuto due vicepresidenze a testa in Parlamento. Due vicepresidenti vanno a Fratelli d'Italia, il principale partito di maggioranza, mentre Lega e Forza Italia si spartiscono le altre due.

Ieri, tutte le forze politiche avevano deciso di confermare i capigruppo uscenti, ad eccezione del Movimento 5 stelle, che aveva sostituito Mariolina Castellone con Barbara Floridia al Senato. Questo aveva fatto pensare che Castellone sarebbe stata la candidata indicata dal Movimento come vicepresidente del Senato. Le cose, infatti, sono andate così. Il Partito democratico aveva messo sul tavolo già nei giorni scorsi i nomi di Anna Rossomando, già vicepresidente nella scorsa legislatura, e di Anna Ascani, vicepresidente del Pd e quindi deputata con il più alto grado interno al partito.

Nei giorni scorsi si sono registrate tensioni tra i due partiti di minoranza principali e il Terzo polo. Azione e Italia viva, infatti, hanno lamentato un "accordo sottobanco" tra Pd e M5s per l'elezione dei vicepresidenti. Nonostante la differenza importante nei consensi elettorali ricevuti e nel numero di parlamentari, Matteo Renzi e Carlo Calenda hanno annunciato di voler segnalare la situazione al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, poiché ritengono che il loro peso in Parlamento sia sottorappresentato tra le cariche istituzionali.

Il Terzo polo, infatti, ha deciso di non partecipare al voto di Camera e Senato per eleggere i vicepresidenti. "Ci saremmo resi disponibili" a un incontro prima del voto, hanno dichiarato in una nota i capigruppo Raffaella Paita e Matteo Richetti, ma "è l'ennesima conferma che è tutto un bluff e che continua la spartizione di poltrone da parte dei ritrovati alleati. Noi confermiamo che non parteciperemo al voto sulle vicepresidenze delle Camere".

La risposta del Pd è arrivata con il deputato Francesco Boccia: "Quella di Renzi è la solita falsificazione. Se si pretende con il 4,5% di ottenere una vicepresidenza del Senato che andrebbe ai gruppi maggiori è un po' troppo", e "tirare in ballo il Presidente della Repubblica è una scorrettezza".

I vicepresidenti, come suggerisce il nome, sono collaboratori dei presidenti del Senato e della Camera. Possono essere convocati per fornire assistenza, e sostituiscono il presidente se questo è assente o comunque non può svolgere le sue funzioni: la direzione dei dibattiti, ma anche la mansione di rappresentare la Camera o il Senato nelle cerimonie pubbliche. In Senato, viene nominato un vicepresidente in particolare che prende le veci del presidente in caso di assenza o impedimento.

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