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Chi risparmia davvero con il taglio delle accise sulla benzina: a chi conviene lo sconto e perché

Secondo l’Ufficio parlamentare di bilancio lo sconto sulle accise sulla benzina favorisce effettivamente le fasce di popolazione più ricca, ma bisogna considerare anche l’impatto sull’inflazione.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il taglio delle accise, per il momento, è scaduto. Nonostante le polemiche – interne all'esecutivo e nell'opinione pubblica – il governo Meloni ha tirato sostanzialmente dritto e ha deciso di non rinnovare lo sconto sui carburanti. La presidente del Consiglio ha spiegato, in un video sui social pubblicato qualche giorno fa, le motivazioni della scelta. Tra queste – al di là del fatto che sì, la leader di Fratelli d'Italia aveva promesso in campagna elettorale che avrebbe tagliato le accise – la più importante per Meloni è il fatto che una misura come il taglio delle accise favorisca i ricchi e penalizzi le fasce sociali più in difficoltà.

Da giorni la politica e non solo si divide sull'affermazione di Giorgia Meloni. Gli esperti invitano a considerare che il prezzo della benzina incide anche in maniera indiretta sull'inflazione, visto che causa l'aumento dei beni e servizi. L'opposizione critica la presidente del Consiglio – come fatto da Ettore Rosato in un'intervista a Fanpage.it – per aver chiesto per anni scelte differenti quando non era al governo. Ma Meloni ha ragione rispetto alla iniquità del taglio delle accise? È vero che, come dice la presidente del Consiglio, lo sconto sulla benzina favorisce chi ha l'auto di lusso? Per scoprirlo bisogna guardare i calcoli fatti, qualche mese fa, dall'Ufficio parlamentare di bilancio.

Nei mesi scorsi, in effetti, in diversi casi alcuni esperti hanno segnalato come il taglio delle accise sulla benzina favorisse chi utilizza di più l'automobile. O chi in generale chi, banalmente, spende più soldi in carburanti. Secondo uno studio dell'Upb, il 10% della popolazione italiana più ricca ha avuto un beneficio dalla misura oltre sei volte più alto rispetto, al 10% della popolazione più povera. Il motivo, conferma lo studio, è semplice: "Perché naturalmente consumano le maggiori quantità assolute di questi beni". Lo stesso Upb aveva segnalato come fosse più indicato legare lo sconto sulle accise alla soglia di reddito, per esempio. Il governo ha preferito cancellarlo. Almeno per ora.

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