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Chi rischia la zona gialla: i dati di terapie intensive e ricoveri Regione per Regione

Il monitoraggio dell’Iss di domani deciderà quali Regioni passano in zona gialla dalla prossima settimana, tutto dipenderà dai dati degli ospedali: ricoveri e terapie intensive.
A cura di Tommaso Coluzzi
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La prossima settimana almeno una Regione tornerà in zona gialla. Il monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità di domani, che arriverà puntuale come ogni venerdì, determinerà ancora una volta quali Regioni dovranno cambiare colore e abbandonare la zona bianca. A poche ore dalla profonda revisione al sistema della certificazione verde fatta dal governo, che ha introdotto con un decreto il super green pass, ci sarà già un primo passaggio in zona gialla. Si tratta del Friuli Venezia Giulia, che tra tutte le Regioni è senz'altro quella con i dati peggiori. Ma ci sono diversi territori molto vicini al limite della zona gialla, e per capire quali Regioni rischiano seriamente di lasciare la zona bianca bisogna guardare – ancora una volta – i dati dei tre indicatori decisionali: incidenza, occupazione delle terapie intensive e dell'area medica degli ospedali.

Ricoveri e terapie intensive, i dati Agenas Regione per Regione

Il passaggio in zona gialla, che comporta la reintroduzione delle mascherine all'aperto e altre piccole differenze, è determinato dal superamento di tre valori: 50 casi ogni 100mila abitanti nell'incidenza settimanale di casi Covid, il 10% dei posti letto occupati in terapia intensiva e il 15% di quelli in area medica. Partendo dal presupposto che l'incidenza è sopra i 50 casi praticamente in tutta Italia, i due fattori determinanti diventano gli indicatori della saturazione degli ospedali. Per questo possiamo guardare i dati Agenas aggiornati ad oggi:

  • Abruzzo: 4% terapia intensiva, 7% area medica
  • Basilicata: 3% terapia intensiva, 4% area medica
  • Calabria: 7% terapia intensiva, 12% area medica
  • Campania: 4% terapia intensiva, 9% area medica
  • Emilia Romagna: 7% terapia intensiva, 7% area medica
  • Friuli Venezia Giulia: 16% terapia intensiva, 19% area medica
  • Lazio: 9% terapia intensiva, 11% area medica
  • Liguria: 8% terapia intensiva, 8% area medica
  • Lombardia: 5% terapia intensiva, 11% area medica
  • Marche: 10% terapia intensiva, 7% area medica
  • Molise: 3% terapia intensiva, 6% area medica
  • Provincia autonoma di Bolzano: 8% terapia intensiva, 16% area medica
  • Provincia autonoma di Trento: 7% terapia intensiva, 9% area medica
  • Piemonte: 5% terapia intensiva, 6% area medica
  • Puglia: 4% terapia intensiva, 5% area medica
  • Sardegna: 6% terapia intensiva, 3% area medica
  • Sicilia: 5% terapia intensiva, 9% area medica
  • Toscana: 8% terapia intensiva, 5% area medica
  • Umbria: 8% terapia intensiva, 7% area medica
  • Valle d'Aosta: 6% terapia intensiva, 13% area medica
  • Veneto: 7% terapia intensiva, 7% area medica

Le Regioni che rischiano la zona gialla con il monitoraggio Iss di domani

A decidere quali Regioni passeranno in zona gialla da lunedì 29 novembre sarà il monitoraggio dell'Iss di domani, a cui seguirà l'ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza. Per il Friuli Venezia Giulia la zona gialla è già decisa, visto che ha superato abbondantemente tutti e tre i limiti negli indicatori decisionali. Ce ne sono diverse, però, che dovrebbero salvarsi anche questa settimana e restare in zona bianca, ma che continuano ad essere in bilico tra i due colori. È il caso della Provincia di Bolzano, che è calata all'8% in terapia intensiva e che però supera il limite con il 16% in area medica. Attenzione massima anche sulla Calabria (7% terapia intensiva, 12% area medica), sul Lazio (9% terapia intensiva, 11% area medica), sulle Marche (10% terapia intensiva, 7% area medica) e sulla Valle d'Aosta (6% terapia intensiva, 13% area medica).

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