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Caso Lusi

Caso Lusi, spariti altri 50 milioni di euro dalle casse della Margherita

E’ il tribunale del Riesame a far presente che “in quattro anni il patrimonio del partito è sceso da 88 milioni di euro a soli 15 milioni”
A cura di Biagio Chiariello
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Ai giudici che indagano sul caso Lusi, i conti non tornano. Dai soldi pubblici destinati ai rimborsi elettorali della Margherita manca qualcosa come 50 milioni di euro. Lo afferma il tribunale del Riesame in un passaggio dell'ordinanza con cui ha confermato gli arresti domiciliari per Giovanna Petricone («per concreto pericolo di fuga in Canda, dove vivono i suoi familiari»), moglie dell'ex tesoriere del partito, Luigi Lusi,  accusato di appropriazione indebita: «La depredazione non era di soli 12 milioni di euro (come inizialmente si era ipotizzato, ndr) ma di 23, anche se mancano all'appello altri 50 milioni di euro, di cui non si conosce la destinazione finale, considerato che in 4 anni il patrimonio della Margherita è sceso da 88 milioni di euro a soli 15 milioni».

Lusi all'inizio non puntava «al totale svuotamento delle casse del partito, la cui cifra complessiva era di cui 80 come rimborso elettorale ed i rimanenti 8 quali contribuiti degli iscritti in altre voci». Il suo obiettivo – si legge nelle carte dell'ordinanza -non era quello di sottrarre i soldi della Margherita in maniera repentina. Piuttosto, negli anni, ha portato avanti «una predazione di minore entità, più facile da attuare senza essere scoperto e solo successivamente una volta sperimentata la tenuta del sistema predatorio, potrebbe ave deciso di andare ancora avanti nell'attività delittuosa». Per attuarla il senatore ha potuto contare su «un gruppo di soci che per 4 anni gli garantisse una costante disponibilità a violare le leggi». E' uno dei passi più significativi dell'ordinanza del tribunale del Riesame, in cui sono contenute le motivazioni che hanno portato ai domiciliari la moglie di Lusi.

Nelle carte del Riesame sono elencate anche alcune spese «a dir poco insensate» contestate al senatore della Margherita. In particolare, si citano cene o pranzi da 2 mila euro che avevano «cadenze mensili e talvolta quindicinale». E coi soldi del partito, Lusi avrebbe pagato 80 mila euro per andare in vacanza nell'aprile dello scorso anno alle Bahamas e al Ritz Carlton di Londra il 29 marzo del 2011 in una suite da 2.600 euro a notte.

C'è da dire che proprio oggi Lusi era tornato all'attacco dei vertici della Margherita. Il tesoriere ha presentato una nuova memoria difensiva, nella quale ha provato a difendersi da ogni accusa; ha fatto presente come contro di lui ci sia stato del "fumus persecutionis", affermando che a suo favore ci sono le dichiarazioni rese ai giudici da Francesca Fiore, la sua segretaria che la scorsa settimana ha consegnato ai magistrati una chiavetta usb con la lista di tutti gli esponenti del partito, beneficiari dei bonifici disposti dal tesoriere. Secondo Lusi, la condotta di Rutelli è stata «strumentale per la negazione di una verità». Le sue dichiarazioni pubbliche una «grave ingerenza» nelle valutazioni dei pm e del giudice.

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