Cartelli solo in tedesco? A Bolzano è “guerra” sui nomi
Dal dopoguerra ad oggi la lotta politica intorno al bilinguismo dell'Alto Adige non si è quasi mai fermata, tra alti e bassi, accordi di massima e blitz improvvisi ogni tanto la tensione si alza. Nonostante il plurilinguismo sia sancito dallo Statuto d'autonomia e dalla Costituzione, la questione resta sempre aperta ed è motivo di continui dibattiti e conflitti politici. In questi giorni, come racconta il Corriere della Sera, lo scontro tra le forze politiche ha acquistato nuovo vigore a causa della nuova legge sulla toponomastica appena approvata dalla giunta provinciale di Bolzano a maggioranza Svp-Pd. Il nuovo provvedimento, definito "di indirizzo", prevede tra le altre cose una commissione paritetica composta da 3 gruppi linguistici, tedeschi, ladini e italiani per valutare i toponimi di monti, torrenti, valli e frazioni da scrivere sui nuovi cartelli stradali. Questa scelta aveva già sollevato le proteste di Pdl e Fli che lamentavano un tentativo di penalizzare la comunità a lingua italiana che nel nuovo organismo diventerebbe minoranza. A questo clima di tensione però si sono aggiunte poi le parole del Presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Luis Durnwalder, che hanno scatenato un putiferio arrivato anche in Parlamento con conseguente intervento del governo.
Il Governo valuterà la nuova legge – Parlando con i giornalisti infatti Durnwalder si è lasciato andare affermando che "è chiaro che migliaia di toponimi verranno ripristinati nella loro forma originaria" e aggiungendo che "solo le grandi frazioni dei Comuni resteranno bilingue". Frasi che per forza di cose hanno scatenato una reazione da parte della comunità a lingua italiana che teme di veder scomparire i nomi nella nostra lingua in gran parte delle zone della Provincia. Sul caso i deputati del Pdl Giorgio Holzmann e Michaela Biancofiore hanno presentato un'interrogazione parlamentare alla Camera lamentando il tentativo di mettere in minoranza la popolazione di lingua italiana. La risposta del ministro Giarda a nome del Governo è stata ferma, "la nuova legge verrà attentamente vagliata" ha assicurato il Ministro ricordando che in ogni caso essa non potrà violare quel principio di bilinguismo sancito dalla Costituzione. Durnwalder ha tentato di gettare acqua sul fuoco auspicando buon senso, ma da Pdl e Fli hanno già annunciato "ricorso al Tar caso per caso".