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Caos trasporti, Azzolina: “Ingressi scaglionati a scuola ci sono già, non lasciamo i ragazzi a casa”

Secondo il Pd gli orari sfalsati per scuole e uffici potrebbe essere una soluzione per risolvere il problema dei trasporti pubblici affollati. Ma la ministra Azzolina ha spiegato che “La cosiddetta didattica digitale integrata è una delle disposizioni scritte nero su bianco nel ‘Piano Scuola’ condiviso e approvato anche dalle Regioni. A giugno. In quel documento è previsto anche lo scaglionamento degli ingressi che, infatti, molti Istituti hanno predisposto”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il ministro della Salute Roberto Speranza ieri sera a ‘siMartedì' su La7 ha detto che il problema dell'affollamento sui mezzi pubblici "esiste e non può essere sottovalutato. Ma ci sono strade che possono essere seguite, come aumentare lo smart working o differenziare gli ingressi nelle scuole e negli uffici".

"Noi lavoriamo perché  le scuole possano continuare ad andare avanti e possano tutte operare in presenza. Sulle scuola abbiamo anche investito tanto in questi mesi. Chiudere le scuole – ha aggiunto – è stata la scelta più difficile in questi mesi. E riportare i figli a scuola è stato il giorno più bello degli ultimi mesi".

Per il governo insomma l'ipotesi di riprendere con la didattica a distanza per gli studenti delle superiori per limitare il rischio di contagi a bordo delle vetture del trasporto urbano, proposta avanzata dalle Regioni, non può essere una strada percorribile. "Le scuole hanno lavorato tantissimo questa estate per garantire il rientro in classe di studenti e studentesse. Se l'idea per qualcuno è chiuderle e lasciare tutti a casa, la risposta è no", ha ribadito la ministra Lucia Azzolina. Ma allo stesso tempo se si riducesse ulteriormente la capienza prevista sui mezzi pubblici (al momento è all'80%), e si portasse al 50% ogni giorno resterebbero a piedi circa 275mila persone che usano i servizi di trasporto per andare a lavorare o a scuola. Per questo si valuta di riorganizzare gli orari, rimodulando gli ingressi e prevedendo magari delle entrate a scaglioni, come proposto anche dal Pd.

"L'uso complementare della didattica digitale per le scuole superiori è già realtà e ha permesso non solo di garantire il distanziamento in aula, ma anche di alleggerire di molto il carico del trasporto pubblico", ha spiegato la ministra dell'Istruzione. "La cosiddetta didattica digitale integrata – ha spiegato – è una delle disposizioni scritte nero su bianco nel ‘Piano Scuola' condiviso e approvato anche dalle Regioni. A giugno. In quel documento è previsto anche lo scaglionamento degli ingressi che, infatti, molti Istituti hanno predisposto".

Le soluzioni del Mit

Durante il question time alla Camera la ministra dei Trasporti Paola De Micheli ha spiegato che "attualmente, rispetto ai 16 milioni di passeggeri pre-Covid, il monitoraggio eseguito alla fine del mese di settembre a seguito della riapertura delle scuole ha messo in evidenza un calo del 50% rispetto allo stesso periodo del 2019", sottolineato che "la percentuale di riempimento dell'80% viene rispettata e consente di soddisfare l'intera domanda di trasporto".

In un vertice convocato al Mit dopo il via libera al nuovo Dpcm. con le associazioni delle aziende del Trasporto pubblico locale (Tpl) e i rappresentanti della Conferenza delle Regioni, di Comuni e Province, verranno vagliate diverse soluzioni per diminuire la pressione sui trasporti: esclusa per ora la riduzione della capienza all'80% si pensa appunto a allintroduzione degli orari scaglionati per scuole, uffici, negozi in modo da ridurre gli spostamenti di massa nelle ore di punta; sul tavolo anche la sospensione delle zone Ztl e l'inasprimento dei controlli nelle stazioni, come subito dopo il lockdown, con il supporto dei volontari della Protezione civile.

Presidi: "Entrate sfalsate? Non oltre le 9"

"Non si può esagerare chiedendo alle scuole di iniziare le lezioni troppo tardi, vi sono esigenze che vanno contemperate: è ragionevole scaglionare gli ingressi nel lasso di 1 ora, per esempio prevedendo che alcune entrino alle 7,45 ed altre alle 8,45. Oltre, diventa problematico", ha detto il presidente dell'Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli.

"Diversamente – ha affermato – diventa problematico dal punto di vista dell'organizzazione sociale: se i ragazzi dovessero per esempio entrare a scuola alle 10, dovrebbero uscire alle 16 ma diventa complicata una organizzazione di questo tipo". L'Anp continua a bocciare la didattica a distanza: "la scuola si fa in presenza. Abbiamo tanto criticato la didattica a distanza, a volte anche a sproposito, ora non si può tornare alla Dad perché non riusciamo a portare i ragazzi a scuola. Se la scuola è importante si potenzino i mezzi mezzi di trasporto".

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