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Cannabis, verso la proroga dei termini per presentare le firme per il referendum

I promotori della raccolta firme per il referendum sulla Cannabis erano oggi in piazza a Montecitorio per chiedere al governo di rinviare il termine per la presentazione dei nominativi in Cassazione dopo i ritardi emersi negli ultimi giorni che rischiavano di mettere a rischio il referendum. E proprio nel bel mezzo del sit-in è arrivata la notizia che dovrebbe approdare domani in Consiglio dei ministri una “proroga in tema di referendum”.
A cura di Annalisa Girardi
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Dovrebbe approdare domani in Consiglio dei ministri una "proroga in tema di referendum". Proroga che era stata richiesta dai promotori della raccolta firma per il referendum sulla Cannabis, oggi in piazza a Montecitorio proprio per chiedere di rinviare il termine per la presentazione dei nominativi in Cassazione dopo i ritardi emersi negli ultimi giorni che rischiavano di mettere a rischio l'iniziativa. La misura, a quanto si apprende, dovrebbe essere inserita in un decreto legge che comprende diversi interventi urgenti. L'indiscrezione sull'ordine del giorno in Cdm domani è stata accolta dalla piazza di Montecitorio con gli applausi.

La scadenza, al momento, sarebbe fissata per giovedì. La proroga di cui si sta parlando, invece, dovrebbe durare un mese. "Non stiamo chiedendo un favore, un privilegio ma una riparazione dovuta per un danno che è già stato fatto, perché molti Comuni non hanno restituito le firme certificate entro le 48 ore, termine improrogabile per legge", ha commentato Riccardo Magi, di +Europa, al sit in di oggi. Al presidio hanno partecipato anche Emma Bonino, Marco Cappato ed Elio Vito, deputato di Forza Italia. Cappato, tesoriere dell'Associazione Coscioni, aveva invece sottolineato che "la Pubblica amministrazione non era organizzata per questo sistema". Per poi aggiungere: "A maggior ragione, se due terzi dei comuni non sono riusciti a certificare le firme nei tempi di legge, la soluzione è semplice. O il governo proroga i termini o c'è una discriminazione fra questo referendum e altri, come quelli su giustizia e caccia, a cui è stata consentita una proroga di un mese per lo stato di emergenza della pandemia, che è ancora in vigore. Draghi, Cartabia, Lamorgese, non siamo qui per attaccare nessuno, ma per evitarvi una brutta figura".

Arrivata la notizia, Magi ha commentato: "Pare che il presidente Draghi al termine della cabina di regia abbia detto a tutti che è necessario fare questa norma. Siamo felici, il governo non poteva restare insensibile". Alla manifestazione circa una cinquantina di persone, che hanno accolto con un'ovazione e lunghi applausi la notizia. Cappato ha concluso: "Mi sembra un passo molto importante attendiamo con fiducia la decisione di domani: in questo modo il governo italiano non farebbe un favore al referendum Cannabis ma difenderebbe l'istituto referendario e il diritto delle persone a esprimersi sul tema".

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