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Calenda contro il Pd: “È irrecuperabile, noi terzo polo tra sovranisti e populisti al governo”

Il leader di Azione, Carlo Calenda, parla del Pd dopo il voto alle elezioni regionali in Emilia-Romagna: “Dopo questo voto speravamo di recuperare il Pd ma temo che sia irrecuperabile”. L’idea di Calenda è quella di porre Azione alla guida di un terzo polo che si contrapponga a sovranisti (Salvini e Meloni) e “populisti” (riferendosi a Pd e M5s).
A cura di Stefano Rizzuti
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Il leader di Azione, Carlo Calenda, va all’attacco del Pd, definendolo “irrecuperabile” e sostenendo che il suo obiettivo è quello di creare un terzo polo che si vada a inserire tra i sovranisti (Salvini e Meloni) e i populisti (Pd e M5s che ora stanno al governo). In un’intervista al Corriere della Sera, Calenda analizza il voto delle regionali in Emilia-Romagna: “Ha vinto il buon governo contro le urla e gli strepiti. Ha vinto una coalizione senza i 5 Stelle, tutta improntata al riformismo. Dopo questo voto speravamo di recuperare il Pd ma temo che sia irrecuperabile. Il Partito Democratico ha capito quel messaggio emiliano al contrario: dal giorno dopo i suoi leader stanno dicendo che nasce una nuova stagione di bipolarismo basato su Pd e M5s da una parte e da Lega, Fi e e Fdi, dall’altra. Tradotto: populisti verso sovranisti. Tutto quello che è più lontano da ciò che serve a questo Paese”.

Calenda contro Pd e governo

Calenda parla ancora del Pd e del governo, ritenuto “sempre più debole e la destra sempre più forte. Però stanno certamente prendendo tutte le tematiche dei grillini. Loro sono più forti dei 5 Stelle, ma i 5 Stelle dettano l’agenda: dalla prescrizione al taglio dei parlamentari, dall’Ilva all’Alitalia, al reddito di cittadinanza. Stanno cercando di prendere voti al prezzo di diventare loro stessi grillini”.

Per quanto riguarda il futuro di Azione, il movimento dello stesso Calenda, le idee dell’ex ministro sono chiare: “Se il bipolarismo che arriva è populisti contro sovranisti noi dobbiamo costruire un terzo polo che sia fondato sull’idea del buon governo, un polo che diventi centrale per il voto dei popolari, dei liberal-democratici e dei socialdemocratici riformisti, perché nessun grande Paese al mondo ha un bipolarismo fatto di due estremi. Un Paese così non può sopravvivere”.

Calenda e le alleanze di Azione

Le possibili alleanze di Azione rimangono poche e rivolte soprattutto al centro: “Prima ancora dell’alleanza quello che va fatto è un lavoro di recupero della rappresentanza come si faceva alla vecchia maniera. Come lo hanno fatto Meloni e Salvini: andando a parlare agli italiani, convincendoli che la proposta è quella giusta. Non c’è una scorciatoia. Poi è chiaro che non dobbiamo parlare solo con +Europa, che è sulla nostra posizione di opposizione al governo e con cui stiamo lavorando per arrivare a un soggetto unico. Dobbiamo dialogare anche con i moderati del centrodestra. Quanto può andare avanti Mara Carfagna stando dentro a una FI sempre più ancillare alla Lega? Ci sarà un momento in cui prenderà atto del fatto che bisogna dare una rappresentanza ai popolari e che è necessario avere il coraggio di fare lo strappo con FI. E viceversa quanto potrà stare Gori dentro a un partito come quello democratico che mette oggi in discussione tutto quello che è stato fatto di riformista in questo Paese? Più che la fusione di partiti è una questione di recupero della rappresentanza, portando dentro anche persone di qualità che parlano a dei mondi”.

Le elezioni regionali in Puglia per Calenda

Una delle prossime partite è quella delle elezioni regionali in Puglia, con Azione che non vuole sostenere il candidato del Pd e presidente uscente Michele Emiliano: “Il Pd che presenta Emiliano per me è un avversario. Il Pd che dice che il loro futuro è con i 5 Stelle è un avversario. Contro Emiliano faremo una battaglia casa per casa e non ci vengano a ricattare con il tema dell’unità”. Ma c’è il rischio di far vincere il centrodestra e far perdere il Pd, obietta la giornalista. E Calenda replica: “Emiliano sta 25 punti sotto alla coalizione di centrodestra. La possibilità che vinca è zero perché i pugliesi sono giustamente insoddisfatti del lavoro che ha fatto. E comunque io non cedo a questo ricatto. Il bipolarismo è Emiliano-Meloni? Noi siamo avversari di entrambi. Io non penso che Emiliano che vince sia una buona notizia per la Puglia quindi per me deve perdere. Se viceversa si trova la convergenza su altri nomi riformisti allora noi ci siamo”.

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