Arresto genitori Renzi, lo sfogo del padre: “Trattati come i criminali più pericolosi d’Italia”

Il padre dell’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, Tiziano Renzi, affida a un post su Facebook un nuovo sfogo in cui spiega perché ritiene ingiusta la misura degli arresti domiciliari e risponde alle accuse che gli vengono mosse, a suo parere, sui media, che secondo quanto scrive “ci processano ogni giorno e noi non abbiamo diritto di parola”. Tiziano Renzi definisce una “enormità” la misura degli arresti domiciliari e aggiunge, sul trattamento dei media: “Non vi dico come stiamo a saperci trattati come delinquenti, esposti tutti i giorni sui Tg e sui media, insultati sui social. Siamo rappresentati come criminali, i criminali più pericolosi d’Italia”. Per il padre dell’ex presidente del Consiglio, tutta questa situazione “sembra un incubo allucinante”. Tanto da ribadire ancora una volta la sua innocenza: “Noi non abbiamo commesso i fatti per i quali siamo privati della libertà”. Oggi per i due coniugi è stata conferma la misura degli arresti domiciliari, ma la difesa, rappresentata dal legale Federico Bagattini, ha fatto ricorso al Tribunale del riesame di Firenze contro gli arresti domiciliari: l’udienza è fissata per mercoledì 6 marzo.
Il post di Tiziano Renzi inizia con una spiegazione del motivo per cui vuole rispondere sui social: “Gli avvocati che ci seguono e che ringrazio ci chiedono di aspettare il processo per difenderci in aula. È un linea seria, che rispettiamo. Ma è anche vero che nei fatti i media ci processano ogni giorno e noi non abbiamo diritto di parola”. Per questo cerca di chiarire alcuni punti della vicenda giudiziaria:
1. La nostra azienda di famiglia – Eventi6 – non ha mai avuto nessun problema con bancarotte o false fatture o lavori in nero. Mai. Chi dice il contrario mente e ne risponderà civilmente e penalmente
2. Le accuse riguardano altre realtà, cooperative, alcune delle quali hanno fatto o rischiano di fare bancarotta. L’accusa ritiene che queste cooperative fossero guidate dall’esterno da noi. Falso. Noi ci siamo sempre preoccupati che chi lavorava con noi facesse un buon servizio ma non siamo mai stati gli amministratori di queste cooperative, nemmeno amministratori di fatto.
3. Ciò che abbiamo amministrato noi non è mai fallito, mai.
Il post di Tiziano Renzi prosegue:
Non entro nel merito del procedimento. Nè della enormità della misura degli arresti domiciliari. Non vi dico come stiamo a saperci trattati come delinquenti, esposti tutti i giorni sui Tg e sui media, insultato sui social. Siamo rappresentati come criminali, i criminali più pericolosi d’Italia. Mi sembra un incubo allucinante. Non importa tuttavia come stiamo noi. Per me l’unica cosa che importa è la verità. E fosse anche l’ultima cosa che faccio combatterò fino all’ultimo giorno per vederla affermata. Sto per arrivare ai 70 anni: non pensavo di passare in tribunale la mia vecchiaia ma lo farò a testa alta perché io conosco la verità. Mi dicono: confessa e ti faranno uscire. Non posso confessare ciò che non ho fatto. Noi non abbiamo commesso i fatti per i quali siamo privati della libertà. Lotteremo con tutte le nostre forze per difendere la dignità e l’onore di due persone che in 35 anni di carriera non hanno mai avuto fallimenti, bancarotte e lavori in nero.
Il padre dell’ex presidente del Consiglio spiega che nei prossimi giorni illustrerà, di nuovo su Facebook, le motivazioni per cui, a suo parere, “l’accusa che ci viene fatta è assurda. Ci difendiamo in tribunale, certo. Ma se dobbiamo essere massacrati ogni giorno sui media, ci difenderemo anche qui”.