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Amore, curcuma e ivermectina: così la Lega pensa di combattere il Covid

Al Senato si tiene un summit promosso dalla Lega sulle terapie domiciliari, alternative al vaccino, per combattere il Coronavirus. Dal palco si alternano per ore presunti esperti che presentano le loro teorie, in gran parte smentite dalla comunità scientifica.
A cura di Marco Billeci
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"Qua non si capisce niente". All'entrata del convegno, i commessi del Senato comprendono fin da subito che non è una giornata facile. Gli addetti al controllo del Green Pass – necessario per partecipare alle conferenze in parlamento – si trovano davanti a una serie di certificazioni non valide.  D'altronde, non ci si poteva aspettare niente di diverso, nel giorno in cui fanno il loro ingresso al Senato, le teorie sulle cure alternative al vaccino contro il Coronavirus.

C'è l'ospite paraguaiano che si è vaccinato con Sputnik (vaccino non validato in Europa); quello americano che si è fatto il tampone prima di partire e nel frattempo è scaduto; lo svizzero con il certificato senza QrCode. Alla fine, per far entrare tutti, si decide di aprire l'ambulatorio del Senato, dove i partecipanti all'evento, privi di un Green Pass valido, possono farsi un tampone.

L'occasione è  l'International Covid Summit 2021, convegno promosso dalla senatrice leghista Roberta Ferrero, con la benedizione del partito di Matteo Salvini. La kermesse serve a divulgare le terapie anti-Covid, che secondo gli organizzatori del summit sono efficaci, ma non sono riconosciute dalle autorità ufficiali, per incompetenza o peggio per interessi oscuri. Inevitabilmente, la vigilia dell'incontro è stata accompagnata da un coro di polemiche  circa l'opportunità di portare delle tesi quantomeno controverse, dentro alle aule parlamentari.

Finalmente, con un'ora di ritardo, il summit può iniziare. La senatrice leghista Ferrero legge il messaggio di saluto della presidente Casellati, poi passa la parola al collega di partito Alberto Bagnai, uno dei salviniani più critici verso il vaccino e il Green Pass. "Devo ricordarvi che, per le regole del Senato, va indossata correttamente la mascherina", esordisce Bagnai, quasi a malincuore, rivolto alla platea. Poi, rispondendo alle polemiche, il senatore attacca: "Un’istituzione parlamentare deve assicurare la libertà di espressione di tutte le opinioni". Perché – si chiede Bagnai – un organismo  dovrebbe vagliare preventivamente quali sono le tesi giuste e quali no?

"Non sono medico, ma…"

E non c'è dubbio che, durante la mattinata, c'è spazio proprio per tutte le opinioni. "Io non sono un medico, ma la mia formazione in scienze sociali mi ha permesso di guardare con distacco a quello che stava accadendo", spiega Mario Rango, cooperante, a cui è affidato il discorso principale dell'evento. Il suo nome era balzato all'onore delle cronache, già nel maggio 2020, quando un suo messaggio  – diventato virale sui social – a favore delle cure col plasma iperimmune era stato smentito da Roberto Burioni. Dal palco, Rango racconta di aver affrontato la pandemia su un isola, a largo delle isole Mauritius. Da lì,  avrebbe concluso che, mentre in Lombardia migliaia di persone morivano di Coronavirus, alle Mauritius la malattia veniva sconfitta grazie alle terapie domiciliari. Nel suo lungo intervento, il guru delle cure anti-Covid, però, si dimentica di ricordare come, a oggi, il governo mauriziano preveda una quarantena di quattordici giorni per tutti i viaggiatori sul proprio territorio, anche quelli che si sono vaccinati.

Davanti a un pubblico in estasi, Rango snocciola il rosario dei presunti farmaci anti-Covid: cortisone, idrossiclorochina, ivermectina e plasma iperimmune per i casi più gravi. Peccato che tutte queste cure al momento siano state giudicate inefficaci, se non addirittura dannose, dalle autorità mediche internazionali.  Solo per fare un esempio, la Fda americana ha sottolineato come l'ivermectina sia un farmaco destinato principalmente ai cavalli e un alto dosaggio inoculato nell'uomo possa risultare letale. "Se un aereo sta cadendo, non si aspetta uno studio randomizzato per decidere sull’efficacia del paracadute – ribatte Rango -. Basta ascoltare un amico che lo ha usato o aver visto un film per conoscerne l’efficacia". E conclude: "In stato di emergenza serve il buon senso. In Lombardia, mentre l’aereo stava cadendo, tutti aspettavano gli ordini dall’alto". Standing ovation dalla platea.

Dopo di lui, sale sul palco un ragazzo dai capelli lunghi, il cui volto sembra familiare. Ma sì, certo, è Ivan Sincic, politico croato che nel 2019 stava accanto a Luigi Di Maio, durante la campagna elettorale per le elezioni europee. A quel tempo, i 5 Stelle cercavano alleati in giro per l'Unione, per promuovere l'Europa del cambiamento. Ora, da eurodeputato, Sincic promette di portare le posizioni di chi è presente al convegno dentro al parlamento europeo.

Dalle vitamine alla curcuma

Dopo Sincic, tocca a Giuseppe "Joseph" Tritto, urologo, presidente della "World Academy of BioMedical Sciences and Technologies", di cui fa parte anche il controverso virologo Giulio Tarro. Dall'inizio della pandemia, Tritto è un sostenitore della tesi per cui il virus sarebbe stato diffuso dai laboratori di Wuhan in Cina. Anche in quest'occasione, il professore rilancia la sua teoria: "Il governo cinese ha scritto nei documenti ufficiali che la biologia poteva essere usata come arma”.

Poi è il turno di David Anderson, endocrinologo inglese, che si gode la pensione tra le colline dell'Umbria. Qualche anno fa, Anderson era entrato nelle pagine dei giornali per aver condotto un'indagine indipendente sull'omicidio di Meredith Kercher. Ora, espone le sue idee sull'importanza della vitamina D, come metodo di prevenzione per il Coronavirus. Non basta la vitamina D, ribatte dopo di lui il medico di famiglia canadese Ira Bernestein, serve un approccio multivitaminico, con aggiunta di aglio, miele e curcuma. Alla fine della lunga mattinata, in collegamento video con il Senato, l'osteopata tedesco Christof Plote mostra una slide con una lunga lista di rimedi per prevenire il Covid. Tra gli altri, si leggono: "Camminare nei boschi; socializzare alla luce del sole; promuovere l'amore, la bellezza e la gratitudine; favorire il contatto sociale". Aggiunge Plote: "E ovviamente, è importante respirare bene".

Rimane impresso che in oltre due ore di discussione a cui abbiamo assistito, nessuno abbia mai citato i vaccini. Non certo come arma per combattere il virus, ma  neppure da posizioni apertamente No Vax. Semplicemente, la loro esistenza è stata ignorata, come se la soluzione per combattere il Covid risiedesse altrove. Per capire l'atteggiamento della platea verso la vaccinazione anti-Covid, allora, occorre esplorare le pagine web delle associazioni sponsor dell'iniziativa. Ecco, allora, che ad esempio sul sito della "Canada Health Alliance" si legge: "Ci opponiamo alla promozione dei vaccini contro il Covid 19 senza un'adeguata sperimentazione"

Attorno alle 13.30 viene annunciata la pausa pranzo. "Andremo in un ristorante qua vicino, all'esterno", specificano gli organizzatori. Almeno per mangiare, non dovrebbero esserci problemi con il Green Pass

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