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Guerra in Ucraina

Ambasciatore russo: “Nessuna minaccia nucleare da Mosca, finché non è a rischio nostra sicurezza”

L’ambasciatore russo Razov ha detto che non c’è alcuna minaccia sul nucleare da parte di Mosca ma ci sarebbero “riflessioni di scenari possibili in caso di minacce per la sicurezza della Federazione Russa”.
A cura di Annalisa Cangemi
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La guerra in Ucraina finirà quando saranno raggiunti gli obiettivi fissati dal presidente russo, Vladimir Putin. Lo ha annunciato questa mattina l'ambasciatore russo in Italia Sergej Razov, rilasciando una dichiarazione al di fuori del tribunale di Roma a piazzale Clodio. "Prima è e meglio è. Come sapete sono in corso dei negoziati fra le delegazioni di Russia e Ucraina e noi contiamo su un esito positivo", ha detto Razov.

Il diplomatico russo ha definito "drastiche" le sanzioni imposte alla Russia per lo scoppio della guerra: "Dal 2014 sono state oltre 5000 contro la Russia, impossibili da calcolare. La logica non corrisponde a nessuna analisi".

Razov ha inoltre assicurato che non ci sono rischi di un'escalation nucleare: "Nessuna minaccia sul nucleare da parte di Mosca, ma riflessioni di scenari possibili in caso di minacce per la sicurezza della Federazione Russa". Questo significa che nel caso in cui la Russia ritenesse di essere in pericolo, il Cremlino potrebbe anche considerare quest'opzione.

Tramite l'ambasciatore la Russia ribadisce che non sta attaccando i civili nella città ucraina di Mariupol o in altre località, ma sta seguendo le indicazioni del presidente Vladimir Putin di colpire solo siti militari. "È necessario valutare con molta attenzione quanto sta accadendo a Mariupol", ha detto Razov. "Ricordo quando il presidente Vladimir Putin ha parlato degli obiettivi dell'operazione militare speciale e ha dato l'ordine di bombardare solo i siti militari", ha detto. "Per quel che riguarda la popolazione civile che è presente a Mariupol e nelle altre città, i militari russi stanno proponendo di aprire dei corridoi umanitari per consentire a queste persone di lasciare le aree dei combattimenti. Dovreste sentire ambedue le parti e non seguire i messaggi propagandistici della parte ucraina".

L'Ambasciata russa querela La Stampa

L'Ambasciatore Razov ha depositato un esposto per istigazione a delinquere e apologia di reato per un articolo del quotidiano La Stampa: "Questo articolo d'autore considerava la possibilità dell'uccisione del presidente della Russia. Non c'è bisogno di dire che questo è fuori dell'etica, dalla morale e dalle regole del giornalismo – ha detto Razov -. Nel codice penale dell'Italia si prevede possibilità di istigazione a delinquere e apologia di reato. In precisa conformità alla legislazione italiana mi sono recato alla procura della Repubblica per registrare questa querela con la richiesta alle autorità italiane di esaminare questo caso. Confido nella giustizia italiana".

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