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Alessandro Zan (Pd) a Fanpage: “Preoccupati per elezione Fontana, ma il Paese è più avanti di lui”

Il deputato Alessandro Zan, autore del disegno di legge contro le discriminazioni verso la comunità Lgbtq, commenta a Fanpage.it l’elezione di Lorenzo Fontana a presidente della Camera: “La sua storia parla chiaro”.
A cura di Luca Pons
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"È un momento di grande preoccupazione e anche di grande tristezza" per Alessandro Zan, deputato del Pd autore del disegno di legge contro l'omolesbotransfobia bocciato nella scorsa legislatura. Come Zan dichiara a Fanpage.it, l'elezione del leghista Lorenzo Fontana come presidente della Camera "significa in qualche modo legittimare gli omofobi e i violenti di questo Paese".

Fontana, noto per le sue affermazioni controverse, "ha costruito tutta la sua esistenza politica attorno a messaggi di discriminazione e di odio", spiega Zan. Nel 2019 "ha patrocinato il congresso di Verona, che ha ospitato tutti gli integralisti religiosi di tutto il mondo, contro i diritti delle donne".

Da anni Fontana "ha un rapporto privilegiato con Orban e con le sue politiche omofone e misogine. Un collegamento anche con movimenti di estrema destra", Zan lo definisce un network antiabortista "che va dalla destra di Trump fino alla Polonia. Insomma, ci sono tantissime ragioni di preoccupazione per questa elezione".

Ora che Fontana è presidente della Camera, la terza carica istituzionale più alta dello Stato italiano, "noi abbiamo il massimo rispetto per le istituzioni parlamentari, ma sicuramente il suo passato e il suo profilo non rappresentano un buon viatico per questa legislatura". Zan è stato intervistato prima che Fontana tenesse il suo primo discorso da presidente, e ha detto di "non avere grandi aspettative", ma di sperare che ci fosse una "ferma posizione per il rispetto di tutte le persone. Poi, ripeto, la sua storia parla chiaro".

L'elezione di Fontana è il simbolo di una maggioranza di destra che renderà ancora più urgenti le lotte per i diritti, secondo Zan: "I diritti dovrebbero essere un patrimoni di tutte le forze politiche, invece in Italia vengono usati come oggetto di scontro politico, e la destra usa la vita delle persone, i diritti, per ottenere un dividendo elettorale".

Le battaglie per i diritti "si devono fare dentro le istituzioni ma sopratutto fuori, nella società. Penso che il Paese sia molto più avanti della classe politica, molto più avanti di Fontana e di La Russa, di quelli che hanno speso la propria vita contro le persone anziché per i diritti delle persone". Per questo, promette Zan, "la battaglia la faremo in ogni luogo, sia dentro le istituzioni che fuori dal Parlamento".

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