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Alan Kurdi salva 65 persone, Salvini scrive a Seehofer: “Italia non può essere l’unico l’hotspot d’Europa”

Il ministro degli Interni Salvini ha firmato un divieto di ingresso in acque italiane per la nave dell’ong tedesca Sea Eye, che ha salvato 65 persone quest amattina: “La meta sicura più vicina è un porto tunisino, dove arrivano migliaia di turisti da tutta Europa, e comunque se la nave è tedesca può anche scegliere la Germania”
A cura di Annalisa Cangemi
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Non c'è solo il caso della Alex di Mediterranea a occupare il ministro degli Interni Matteo Salvini. La nave Alan Kurdi della ong tedesca Sea Eye, altra organizzazione umanitaria in questo momento attiva nel Mediterraneo, ha soccorso  questa mattina 65 migranti al largo della Libia, e si è subito rivolta alle autorità marittime di Malta, Roma e Tripoli, lanciando un appello per la presa in carico dei migranti. Il gommone con a bordo i migranti, ha spiegato la ong, aveva un motore funzionante e sufficiente carburante, ma gli occupanti non avevano a disposizione telefoni satellitari o GPS. "Senza alcuna conoscenza nautica e senza telefoni, il loro destino era segnato", ha detto Gorden Isler, della nave Alan Kurdi, così chiamata in ricordo del bambino siriano trovato morto nel 2015 su una spiaggia turca, ritratto in uno scatto che fece il giro del mondo.

Dal Viminale è arrivato un secco no. È stato infatti predisposto il divieto di ingresso in acque territoriali italiane. La nave "potrà fare rotta verso la Tunisia o verso la Germania", fanno sapere fonti del ministero aggiungendo che "la posizione del governo italiano è perfettamente coincidente con quella di Malta". Due Paesi "che stanno subendo, ormai da anni, l'indifferenza e l'incapacità dell'Unione europea".

"Le Ong stanno provando a riaprire un business che abbiamo drasticamente ridotto", ha dichiarato il ministro degli Interni Matteo Salvini, nel corso della conferenza stampa per la firma dell'accordo economico con l'Ungheria per l'area portuale di Trieste. "Anche per la Ong tedesca è alla firma un decreto di divieto di ingresso, sosta e transito nelle acque italiane qualora avessero intenzione di prendere questa decisione. La meta sicura più vicina è un porto tunisino, dove arrivano migliaia di turisti da tutta Europa, e comunque se la nave è tedesca può anche scegliere la Germania. Né l'Italia, né Malta si faranno carico di nulla".

La lettera di Salvini al suo omologo tedesco Seehofer

"Le scrivo in merito alla condotta della nave Alan Kurdi, battente bandiera tedesca, con sessantacinque migranti a bordo prelevati in acque Sar libiche, in via autonoma e senza alcun coordinamento. Dall'evolversi della situazione, parrebbe trattarsi dell'oramai consueto modus operandi esercitato dalle imbarcazioni di ong nel Mediterraneo che, conducendo operazioni in aree marittime di competenza di altri Paesi, si dirigono successivamente per lo sbarco verso le coste italiane. L'Italia, pur continuando a rispettare la normativa sovranazionale e a difendere responsabilmente le frontiere europee a beneficio di tutti gli Stati membri dellUe, non intende più essere l'unico ‘hotspot dellEuropa'". È il contenuto di una lettera che il ministro degli Interni ha indirizzato indirizzata al suo omologo tedesco Horst Lorenz Seehofer.

‘Assegnato un porto in Libia, ma abbiamo rifiutato'

Dalla Ong fanno sapere che "la cosiddetta Guardia costiera libica ci ha assegnato un porto in Libia per le 65 persone a bordo. Abbiamo rifiutato questa indicazione. La Guardia costiera finanziata dall'Ue ci chiede di violare la legge internazionale. Noi non riporteremo le persone soccorse nei campi di tortura libici". Su Twitter l'Ong pubblica anche le mail in cui risponde alla richiesta spiegando che il porto assegnato era quello di Zawiyah.

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