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Aids, in Italia 82 neonati in 10 anni contagiati durante la gravidanza dal virus dell’HIV

L’Unicef ha lanciato l’allarme in occasione della Giornata Mondiale contro l’Aids: “Diciotto bambini infettati nel Mondo ogni ora. In Italia negli ultimi 10 anni 82 neonati hanno contratto il virus dell’HIV”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Diciotto bambini infettati ogni ora. Sono 120 mila i bambini sotto i 14 anni morti nel 2016 per cause legate all'Aids e, se la tendenza sarà confermata, ci saranno 3,5 milioni di nuovi casi di adolescenti colpiti da Hiv nel 2030. È l'allarme lanciato dall'Unicef nella denuncia fatta in occasione della Giornata mondiale contro l'Aids, con i dati contenuti nello Statistical Update on Children and AIDS 2017 (Aggiornamento statistico sui bambini e l'AIDS).

Numeri che riguardano anche l'Italia, dove in 10 anni almeno 82 neonati hanno acquisito l'infezione Hiv dalla madre. "È inaccettabile che continuiamo a vedere così tanti bambini morire di Aids e che facciamo così pochi progressi per proteggere gli adolescenti – ha dichiarato Chewe Luo, responsabile dell'Unicef per l'Hiv. L'Unicef riconosce che sono stati compiuti dei progressi nella lotta all'Aids, soprattutto nella prevenzione della trasmissione dell'Hiv madre-figlio. Dal 2000 si sono evitati circa 2 milioni di nuovi casi di Hiv fra i bambini. Secondo l'organizzazione però "I bambini con 4 anni o meno con Hiv affrontano un maggiore rischio di morte legata all'Aids rispetto agli altri gruppi di età. Il controllo e la cura pediatrica dell'Hiv, per l'organizzazione, sono indietro: solo il 43% dei bambini esposti all'Hiv riceve controlli e cure antiretrovirali salvavita".

Esiste poi il problema della resistenza ai farmaci anti-Hiv, in aumento negli ultimi 15 anni nei paesi del Sud del mondo: oltre il 10% dei sieropositivi che sta per cominciare la terapia con antiretrovirali di prima linea presenta già una resistenza. Secondo l'Unicef, i progressi compiuti per prevenire nuovi casi di Hiv fra gli adolescenti e migliorare il controllo e la cura fra gli adolescenti non sono ancora sufficienti. Solo nel 2016, 55.000 adolescenti (di 10-19 anni) sono morti per cause legate all'Aids, il 91% dei quali in Africa subsahariana.

L'Unicef per ridurre il divario nella risposta all'Hiv, propone di investire e utilizzare innovazioni emergenti come i test per l'autodiagnosi dell'Hiv, le profilassi pre-esposizione e i nuovi farmaci pediatrici; aumentare la risposta per i bambini ampliando i programmi di cura e investire in nuove tecnologie per la diagnosi nei luoghi di cura. L'attenzione al problema dell'Aids, ha sottolineato la presidente della Camera Laura Boldrini, "deve essere mantenuta viva" e ha aggiunto: "Nonostante gli innegabili progressi in termini di prevenzione e di cura, l'Aids continua a rappresentare un serio problema di sanità pubblica a livello globale. Come conferma anche l'allerta recentemente lanciata dall'Organizzazione mondiale della sanità che ha denunciato una preoccupante crescita di ceppi resistenti alle cure. Rallentare il passo significherebbe inoltre allontanarci pericolosamente dall'obiettivo delle Nazioni Unite: debellare la malattia entro il 2030".

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