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Abruzzo in zona arancione, Speranza e Boccia diffidano Marsilio: “Revochi subito l’ordinanza”

I ministri Boccia e Speranza hanno diffidato ufficialmente il presidente dell’Abruzzo, Marco Marsilio, per l’ordinanza regionale che sposta la sua Regione dalla zona rossa alla zona arancione. La decisione di Marsilio anticipa i tempi rispetto a quella della cabina di regia. Dura la risposta del governatore alla lettera: “Considero eccessivo se non risibile il tono intimidatorio e la minaccia di responsabilità penale rispetto ai contagi che deriverebbero da questo evento”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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È polemica sul colore dell'Abruzzo: per il Governo è rosso, per il presidente della Regione è arancione. Dall'annuncio di ieri si era capito che la decisione di Marco Marsilio di anticipare i tempi e spostare la sua Regione dalla zona rossa alla zona arancione non sarebbe passata inosservata. Già ieri sera il ministro Francesco Boccia aveva annunciato la diffida in caso l'ordinanza non fosse stata ritirata, oggi la minaccia si è trasformata in realtà. La lettera inviata dal ministro per gli Affari Regionali e da quello della Salute, Roberto Speranza, chiede di revocare l'ordinanza immediatamente, ricordando al presidente Marsilio "le gravi responsabilità che potrebbero derivare dall’applicazione delle misure da Lei introdotte riguardo alla salute dei cittadini abruzzesi". Qualora non fosse ritirata i ministri scrivono che intraprenderanno ogni iniziativa, "anche giudiziaria", per garantire che l'applicazione delle misure di contenimento sia uniforme sul territorio nazionale e che sia tutelata la salute dei cittadini. Di seguito il testo integrale:

Caro Presidente, si fa riferimento all’ordinanza regionale n. 106 del 6 dicembre u.s., con la quale è stata disposta l’applicazione, sul territorio della Regione Abruzzo, delle misure di cui all’articolo 2 del d.P.C.M. 3 dicembre 2020, con conseguente classificazione della stessa Regione in “zona arancione”. L’ordinanza regionale suddetta nel disporre l’applicazione sul territorio regionale abruzzese delle misure di prevenzione della diffusione del virus COVID19 di cui all’art. 2 del DPCM 3 dicembre 2020 viola l’art. 1 dell’Ordinanza del Ministro della Salute del 5 dicembre 2020 che, classificando la Regione Abruzzo come Regione rientrante nello “scenario di tipo 4” e con un livello di rischio alto” (c.d. Zona Rossa), dispone l’applicazione sul territorio abruzzese delle più stringenti misure di prevenzione di cui all’art. 3 del suddetto DPCM 3 dicembre 2020. Al riguardo, si rappresenta che, ai sensi della normativa vigente, l’applicazione delle misure relative ad uno scenario inferiore (“zona arancione”) consegue all’accertamento della permanenza per quattordici giorni in un livello di rischio o scenario inferiore a quello che ha determinato le misure restrittive (“zona rossa”), come verificato dalla Cabina di regia. Con riferimento alla Regione Abruzzo, la competente Cabina di regia, nel monitoraggio del 20 novembre u.s. – prendendo atto che la Regione si collocava da 3 o più settimane a livello di rischio alto – denotava “criticità compatibili con un possibile aumento della trasmissibilità nel breve termine che potrebbe a sua volta collocare la Regione in uno scenario più elevato. Tali considerazioni, secondo un principio di precauzione, raccomandano l’opportunità della misura più restrittiva nella Regione Abruzzo”. Veniva, pertanto, adottata l’ordinanza 20 novembre u.s., con la quale – a decorrere dal 22 novembre u.s. – si applicavano alla Regione le misure di cui all’articolo 3 del d.P.C.M. 3 novembre 2020. Solo in data 27 novembre è stata, per la prima volta, accertata una riduzione dello scenario epidemico, poi confermata dal monitoraggio del 4 dicembre quale effetto diretto delle misure restrittive aggiuntive, pertanto – ad oggi – non si è verificata la condizione di cui all’articolo 1, comma 16-ter, del decreto-legge n. 33 del 2020, che ai fini di una nuova classificazione, richiede “l’accertamento della permanenza per 14 giorni in un livello di rischio o scenario inferiore a quello che ha determinato le misure restrittive, effettuato ai sensi del comma 16-bis, come verificato dalla Cabina di regia”. Si evidenzia peraltro che, come riconosciuto nel verbale della Cabina di Regia del 4 dicembre 2020, l’anticipazione delle misure adottate dalla Regione Abruzzo con l’ordinanza 102 del 18 novembre 2020, avrebbe potuto consentire la consumazione dell’intero periodo previsto per la declassificazione di cui alla normativa richiamata, non prima di mercoledì 9 dicembre. Tutto ciò premesso, La invitiamo e diffidiamo a revocare ad horas l’ordinanza regionale n. 106 del 6 dicembre 2020, ricordandoLe le gravi responsabilità che potrebbero derivare dall’applicazione delle misure da Lei introdotte riguardo alla salute dei cittadini abruzzesi. Ci riserviamo, in mancanza, di intraprendere ogni iniziativa, anche giudiziaria, per garantire l’uniforme applicazione delle misure volte alla gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 e salvaguardare, in particolare, il bene primario della salute delle persone.

"Ho ricevuto intorno a ora di pranzo la lettera di diffida firmata dai ministri Boccia e Speranza: io non voglio drammatizzare il conflitto con il Governo ma francamente considero eccessivo se non risibile il tono intimidatorio e la minaccia di responsabilità penale rispetto ai contagi che deriverebbero da questo evento", ha risposto il presidente della Regione Abruzzo facendo il punto sulla nuova ordinanza. Marsilio ha annunciato ieri di aver deciso autonomamente di spostare la sua Regione dalla zona rossa (nella quale era rimasta l'unica) alla zona arancione, firmando un'ordinanza regionale, analogamente a quanto fatto qualche settimana fa. Per la cabina di regia la Regione non può cambiare colore prima del 9 dicembre. Il presidente ha spiegato di non poter chiedere ulteriori sacrifici ai commercianti in vista dell'Immacolata, sostenendo che il numero di nuovi positivi in Regione non era così basso da metà ottobre. Da qui la decisione, presa subito molto male dal Governo, con il ministro Boccia che aveva annunciato la diffida già ieri pomeriggio. Ora la minaccia è diventata realtà.

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