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Opinioni

Per salvare un solo uomo stanno gettando a mare un intero paese. E’ arrivato il momento di dire basta

Possiamo dire che pure di salvare un solo uomo stanno gettando a mare un intero paese, un popolo. Mille aziende chiudono ogni giorno, la nostra telefonia viene rilevata per quattro soldi e il Comune di Roma è in fallimento. Nulla di tutto questo è più importante delle sorti di un solo uomo.
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Possiamo dirlo? Possiamo dire che per salvare un solo uomo stanno gettando a mare un paese?

Perché di questo stiamo parlando e su questo dovrebbero titolare i giornali che oggi gettano fumo negli occhi spacciando questa crisi come una conseguenza del mancato accordo sull'IVA.

Ministri e parlamentari del Pdl, in queste ore, si stanno accollando la responsabilità di gettare a mare un paese per salvare il loro capo. Credo sia giusto che i loro elettori in primis e gli italiani tutti in secundis, dovrebbero chieder conto di questo gesto sconsiderato.

Non è la rivolta dal basso di morettiana memoria – e troppo spesso citata – ma la scelta di pochi fedeli uomini pronti a tutto pur di salvare il loro leader.

Un paese in cui le sorti di un singolo vengono anteposte a quelle di un popolo è un paese immorale. E' un paese che non solo ha perso il nocchiere ma anche la bussola e le vele. E' un paese in cui si sta toccando un livello di bassezza come mai prima.

Mentre la Spagna compra Telecom, mentre il Comune di Roma fallisce e mentre ogni ora chiudono 42 aziende la tensione politica di una nazione è volta solo a salvare un solo uomo. Tutto ciò non è semplicemente assurdo, è molto di più. E' amorale. E' la fine di una qualsivoglia idea di etica, di civiltà, di democrazia.

Quello a cui stiamo assistendo è lo smantellamento culturale dei principi morali. Stiamo assistendo ad uno stato che piega tutti i suoi apparati alle necessità di un singolo. In qualsiasi altro paese democratico tutto ciò sarebbe stato rigettato con sdegno. In qualsiasi altro paese democratico non si sarebbe mai anteposto il singolo allo Stato. Ma si sa, questi ultimi 30 anni hanno distorto così tanto l'immaginario degli italiani fino al punto di rendere tutto ciò "normale", per certi aspetti "giusto".

Non c'è nulla di giusto in tutto ciò. Non c'è nulla di normale. C'è solo una mancanza di morale, di etica. Un paese capace di corrompere sé stesso così nel profondo; un paese che ha distrutto a tal punto la propria moralità non merita, in nessun modo, di essere seduto tra i grandi del mondo.

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Ex direttore d'AgoraVox, già professore di Brand Strategy e Comunicazione Pubblicitaria Internazionale presso  GES -  Grandes Écoles Spécialisées di Parigi. Ex Direttore di Fanpage.it, oggi Direttore di Deepinto.
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