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Pensioni, Padoan apre: “Si può cambiare”. Boeri: “Classe 80 in pensione a 75 anni”

Il Ministro dell’economia apre alle modifiche sul sistema pensionistico italiano avvertendo però che la sostenibilità è uno dei pilastri che regge il meccanismo.
A cura di Antonio Palma
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Sulle pensioni il governo presto potrebbe aprire una discussione sulle forme di finanziamento complementare e gli incentivi. Lo ha fatto capire oggi il Ministro dell'economia Pier Carlo Padoan nella sua audizione in Parlamento per parlare del Def 2016 davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato appositamente riunite. Rispondendo alle domande dei parlamentari, Padoan infatti si è detto "sicuramente favorevole a un ragionamento complesso" sul tema delle pensioni e in particolare "aperto a fonti di finanziamento complementare" per eventuali misure, come quello di un ruolo del sistema creditizio per sostenere i cambiamenti.

Confermando che il documento di Economia e finanza 2016 appena presentato dal Governo "non si addentra sul ruolo del sistema creditizio in relazione alla flessibilità pensionistica", Padoan ha ribadito comunque la sua disponibilità alle modifiche. "Ci sono margini per ragionare sugli strumenti e sugli incentivi, e sui legami tra sistema pensionistico e mercato del lavoro per migliorare le opportunità per chi sta per andare in pensione e per chi deve entrare nel mondo del lavoro", ha confermato infatti il Ministro dell'economia, aggiungendo: "Sono aperto a forme di finanziamento complementare". "La sostenibilità è uno dei pilastri del sistema" ha sottolineato ancora Podoan, concludendo: "ma ci sono margini".

Camusso: "Su pensioni basta annunci, servono atti concreti"

"Se il governo pensa che finalmente bisogna intervenire su una legge ingiusta può avviare un confronto con le parti sociali sulle pensioni, ma ormai sono tre anni che fanno solo annunci", cosi il segretario della Cgil Susanna Camusso risponde a distanza al Ministro Padoan che stamattina aveva fatto capire  di essere favorevole ad una revisione del sistema pensionistico italiano. "Viviamo di annunci, ma noi vorremo atti concreti non dichiarazioni generiche," ha proseguito Camusso, aggiungendo: "Non è la previdenza complementare a cui ha fatto riferimento il Ministro a determinare il cambiamento della legge Fornero".

Le previsioni Inps sulle future pensioni

Sulle pensioni proprio in questi giorni  l’Inps invierà a milioni di lavoratori le cosiddette “buste arancioni” con la simulazione della pensione che riceveranno in futuro, sulla base dei contributi versati fino a oggi. Come molti hanno fatto notare, però, i calcoli Inps sembrano molto più che ottimistici visto che si basano sul presupposto che il pil cresca dell’1,5% l’anno e che lo stesso facciano gli stipendi dell’interessato. Numeri che non si vedono da quasi un decennio. Non solo, i calcoli non prendono in considerazione in alcun modo una carriera con interruzioni e forniscono totali lordi. Per avere maggiori dettagli però basta accedere al sito dell’istituto di previdenza dove ci son maggiori strumenti e calcoli più cauti e meno ottimisti.

"Abbiamo trovato tantissimi ostacoli, soprattutto per l'invio delle buste arancioni perché, lo voglio dire con sincerità, c'è stata paura nella classe politica", ha denunciato però il presidente Inps Tito Boeri  parlando dei problemi connessi all'invio delle buste con i calcoli delle pensioni future per i lavoratori. "La classe politica ha paura che dare queste informazioni la possa penalizzare" ha spiegato Boeri, ricordando che a pesare sulla campagna informativa dell'Istituto di Previdenza  è stata "la paura di essere puniti sul piano elettorale". Poi l'avviso: "Se non si cambia, i nati nell'80 rischiano di andare in pensione a 75 anni".

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