139 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Parma, archiviata indagine sul sindaco Pizzarotti: “Ora M5s chiarisca mia sospensione”

Riguardava le nomine al Teatro Regio di Parma. Insieme al primo cittadino grillino erano indagati il suo assessore alla Cultura e due membri del consiglio di amministrazione. L’accusa era quella di abuso d’ufficio. Dall’inchiesta era nata la sua sospensione dal Movimento 5 stelle. Provvedimento che il sindaco di Parma aveva sempre contestato.
A cura di C. T.
139 CONDIVISIONI
Parma, Pizzarotti presenta la memoria contro sospensione dal M5s

L'inchiesta sulle nomine al Teatro Regio di Parma, nella quale era coinvolto il sindaco del Movimento 5 stelle Federico Pizzarotti è stata archiviata dal gip Parola Artusi, che ha accolto la richiesta della Procura. Insieme al primo cittadino grillino erano indagati il suo assessore alla Cultura, Laura Ferraris, e due membri del consiglio di amministrazione, Silvio Grimaldeschi e Marco Alberto Valenti. L’accusa era quella di abuso d’ufficio, per aver favorito la nomina di Anna Maria Meo a direttore generale del Teatro Regio e di Barbara Minghetti, consulente per lo sviluppo e i progetti speciali.

"Sono contento, soprattutto per la mia città, il Teatro Regio e i miei concittadini. Ora qualche sassolino dalla scarpa me lo toglierò", ha scritto sul suo profilo Facebook Pizzarotti commentando la notizia.

Dall'inchiesta era nata la sua sospensione dal Movimento 5 stelle. Provvedimento che il sindaco di Parma aveva sempre contestato.

"È evidente la soddisfazione per l'archiviazione dell'inchiesta: inchiesta che fin da subito ci ha creato problemi sopratutto a livello nazionale. Abbiamo sempre agito per il bene e l'interesse del Teatro Regio e dei cittadini" ha dichiarato Pizzarotti nel corso di una conferenza stampa convocata con urgenza in municipio a Parma dopo l'archiviazione dell'indagine. "Per il Movimento, a livello nazionale – ha aggiunto – è stata la scusa per questa sospensione diciamo un po' campata per aria. Questa archiviazione, invece, può essere l'occasione per venire qui e chiarire. Nessuno di quei vertici che dovrebbero amministrare il Movimento si sono fatti sentire oggi. Stanno applicando una sospensione che non esiste e si sono inventati di sana pianta".

Pizzarotti si aspetta "assolutamente un passo da parte loro: domani potrebbe essere auspicabile un passo in questa direzione, dopo che avranno letto la notizia". La sospensione da parte del M5S "è stata un boomerang, ora voglio il reintegro nel Movimento ma non con la mail dell'anonimo staff di Grillo: il direttorio deve venire a Parma, una mail non è sufficiente. Il direttorio venga qui e dimostri di voler realmente invertire la rotta, non accetto un reintegro via posta elettronica". "Noi – ha aggiunto – rimaniamo disponibili e aperti al dialogo, rimettendo al centro quello che vuol essere il futuro del Movimento: vanno rimessi al centro le azioni gli obiettivi e non i mezzi e le persone. Non mi sento vicino a quello che i vertici stanno rappresentando, e a quello che è diventando un gioco di forza tra entità che si dichiarano. Qualcosa va cambiato, non solo il solo a dirlo: tante persone scrivono a me perché vogliono che le cose cambino".

La Procura di Parma aveva aperto un fascicolo penale sulla vicenda della nomine, sequestrando atti e copie dei carteggi informatici riguardanti l'iter che aveva portato alla scelta dei nuovi dirigenti della Fondazione. Per la candidatura a direttore generale del Teatro Regio arrivarono sette nomi, con una procedure di selezione tramite avviso pubblico nel giugno 2014, da sottoporre in commissione. Ma questi vennero esclusi senza spiegazione valida, limitandosi a specificare che non erano "all'altezza del ruolo". Quindi, la chiamata diretta della Meo al posto dell’amministratore esecutivo Carlo Fontana nel gennaio 2015. Pagliari accusò pubblicamente di interferenze l’assessore alla Cultura e portò il caso in Procura. Contro l'iter del cda del Regio di Parma si era già espresso duramente anche uno dei candidati esclusi, Carmelo Di Gennaro, che, in una lettera aperta, aveva attaccato Pizzarotti parlando di "soluzione in barba a quegli ingenui che pensavano di partecipare a un concorso pulito".

139 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views