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Pace fiscale, prorogate rottamazione ter e saldo e stralcio: come funzionano e chi può aderire

La pace fiscale verrà prorogata fino a fine luglio: chi vuole aderire alla rottamazione ter e al saldo e stralcio ha quindi ancora tempo, dopo la chiusura dei termini arrivata ad aprile. Ecco come funzionano le due misure che verranno prorogate, chi può aderire e come farlo online o agli sportelli dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione.
A cura di Stefano Rizzuti
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La pace fiscale viene prorogata fino a fine luglio. I contribuenti italiani che hanno un debito da saldare con il fisco, relativo al periodo che va da 2000 al 2017, hanno quindi un’altra opportunità di pagare senza incorrere in sanzioni e interessi. A confermare la proroga è stato ieri il vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini. Il governo punta a ottenere fino a 5 miliardi di euro riaprendo la rottamazione ter, introdotta dal governo guidato da Giuseppe Conte sulla scia di quanto fatto nelle due precedenti versioni della rottamazione delle cartelle degli scorsi anni. La pace fiscale era stata aperta per il pagamento delle imposte e dei contributi relativi alle cartelle esattoriali del periodo 2000-2017. E si era chiusa il 30 aprile. Hanno aderito 1,7 milioni di contribuenti, con un incasso per lo Stato da 16 miliardi di euro in cinque anni.

Ora il governo punta a ottenere altri 5 miliardi, riaprendo la rottamazione. La proroga verrà inserita con un emendamento al decreto Crescita. E potrebbe essere accompagnata, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, da una pace fiscale per le imprese in crisi, che la Lega sarebbe pronta a portare in Consiglio dei ministri. Quindi, alla riapertura della rottamazione e del saldo e stralcio per i contribuenti con reddito Isee inferiore ai 20mila euro si potrebbe accompagnare anche una definizione agevolata dei debiti fiscali delle imprese in crisi. Ad oggi è possibile concordare la chiusura del contenzioso solamente in alcuni casi – a dire il vero rari – secondo quanto previsto dalle nuove regole sul fallimento delle imprese. Ma l’obiettivo della Lega è quello di introdurre un meccanismo strutturale che si occupi proprio di questo punto.

Come funzionano rottamazione ter e saldo e stralcio

Il primo chiarimento da fare è sulla proroga: non riguarderà anche il 2018, ma solo gli anni già previsti dalla pace fiscale, come aveva fatto sapere il sottosegretario Bitonci. Fino ad aprile sono state ricevute 1,22 milioni di domande di adesione alla rottamazione ter, più 277mila per il saldo e stralcio. A queste, già lavorate, se ne aggiungono altre 200mila circa che sono state inviate all’ultimo e sono quindi ancora in lavorazione. Per un totale di 1,7 milioni di adesioni. Chi vuole aderire alle due misure può farlo online dal sito dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione attraverso il servizio Fai D.A. te. È possibile anche utilizzare i moduli reperibili agli sportelli o sul sito dell’Agenzia, inviandoli tramite Pec o portandoli di persona agli sportelli di Agenzia delle Entrate – Riscossione. Esiste, inoltre, anche la possibilità di delegare un professionista per presentare domanda.

La rottamazione ter delle cartelle riguarda il periodo che va dal 2000 al 2017 e può essere sfruttata anche da chi ha aderito alle precedenti rottamazioni, senza poi effettuare i pagamenti. Chi aderisce alla rottamazione paga le somme dovute in forma agevolava, ovvero senza sanzioni né interessi di mora. Per quanto riguarda le multe, non si pagano né gli interessi di mora né le maggiorazioni previste dalla legge.

Il saldo e stralcio è stato introdotto dalla legge di Bilancio per i contribuenti che si trovano in una situazione di difficoltà economica. Possono così pagare i debiti in forma ridotta, con una quota che va dal 16% al 35% dell’importo dovuto, senza sanzioni né interessi di mora. Per accedere bisogna avere un Isee, basato sul nucleo familiare, non superiore ai 20mila euro. Può aderire anche chi ha già aperto una procedura di liquidazione secondo quanto previsto dalla legge sul sovraindebitamento. I debiti da saldare, anche in questo caso, riguardano il periodo che va dal primo gennaio 2000 al 31 dicembre 2017 e valgono per i casi di omesso versamento delle imposte dovute in autoliquidazione sulla base delle dichiarazioni annuali e dei contributi previdenziali.

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