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Omicidio di Roma, continua la caccia ai killer dei cinesi che ora hanno un volto e un nome

Gli assassini di Zeng e della piccola Joy sono due giovani marocchini, uno dei due con precedenti penali. Un’identità rivelata dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza. A Roma è caccia al killer e non si esclude che questi abbiano già potuto lasciare la Capitale.
A cura di Susanna Picone
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Gli assassini di Zeng e della piccola Joy sono due giovani marocchini, uno dei due con precedenti penali. Un’identità rivelata dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza. A Roma è caccia al killer e non si esclude che questi abbiano già potuto lasciare la Capitale.

Le telecamere di videosorveglianza nei pressi di una banca al Prenestino danno un volto ai due killer di Torpignattara che la sera del 4 gennaio scorso hanno ucciso con un solo colpo d’arma da fuoco i cinesi Zhou Zeng e la piccola Joy. Le tracce rilevate dai carabinieri del Ris sugli oggetti lasciati per strada dai rapinatori, compresa la maglietta insanguinata ritrovata vicino al borsello contenente 16mila euro, avevano fatto pensare a due giovani extracomunitari con precedenti penali che vivevano proprio a Torpignattara. Ora le immagini donate dalle videocamere incastrerebbero due marocchini, uno di 30 anni con precedenti per rapina, ricettazione e per violazione delle leggi sull’immigrazione e il complice, un amico di qualche anno più giovane, forse incensurato.

Uno dei due assassini è ferito e quella ferita, riportata forse durante la colluttazione con Zeng, potrebbe incastrarlo. Ora che i due hanno un nome e un volto le loro ore potrebbero essere contate: gli investigatori stanno setacciando la zona est di Roma e continuano a controllare le immagini riprese dalle videocamere di sorveglianza delle stazioni Termini e Tiburtina. Non si esclude, infatti, che i due si siano divisi e abbiano già potuto lasciare la Capitale. Sono centinaia i militari dell’Arma impegnati nella caccia ai killer: nelle ultimissime ore si sono aggiunti altri 400 uomini messi a disposizione dal Patto per Roma sicura firmato in Prefettura prima di Natale.

Continuano a non essere chiare le motivazioni dell’aggressione

Gli assassini di Zeng e della piccola Joy sono due giovani marocchini, uno dei due con precedenti penali. Un’identità rivelata dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza. A Roma è caccia al killer e non si esclude che questi abbiano già potuto lasciare la Capitale.

Gli investigatori adesso sanno qualcosa in più sull’identità degli assassini ma continuano a non essere chiare le motivazione della tragica rapina. Si è parlato forse di un regolamento di conti, di un colpo che non può apparire casuale. I due assassini avrebbero saputo dell’attività parallela di Zhou Zeng e della grossa cifra di denaro che trasportava.

Intanto continua il via vai di persone davanti al bar della coppia e al luogo del delitto: Roma è stretta e solidale e non tollera più la violenza degli ultimi tempi. Non solo i romani ma, proprio ieri, anche la comunità nordafricana ha espresso solidarietà a quella cinese. Kamel E. Belaitouche, presidente dell’Associazione degli immigrati nordafricani in Italia ha dichiarato:

Non fa differenza da quale paese arrivino questi malviventi. La delinquenza è da condannare sempre e comunque, indipendentemente dalla razza o dall’etnia di chi commette atti come questi che, personalmente, mi spaccano il cuore. Parteciperemo sicuramente alla manifestazione di domani a Torpignattara per stare vicini a un popolo e a una moglie che ha perso il marito e la figlia in un modo così barbaro.

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