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Nucleare in Italia, il governo ci ripensa: rischio elezioni

Il ritorno dell’Italia al nucleare sembra più difficile dopo l’esplosione della centrale di Fukushima e l’incubo che sta mettendo in ginocchio il Giappone. Il mistro Prestigiacomo sbotta: “Non possiam rischiare di perdere le elezioni per il nucleare”
A cura di Alessio Viscardi
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L'esplosione della centrale nucleare di Fukushima dopo il terribile terremoto in Giappone fa ricredere il mondo intero sull'opportunità di utilizzare l'energia atomica. L'Italia, che in un primo momento aveva affermato di voler andare avanti col programma, fa marcia indietro con le parole del ministro Stefania Prestigiacomo: “Non rischiamo le elezioni per il nucleare”. Anche Paolo Romani e Umberto Veronesi invitano a “ripensare” la scelta atomica, visto che l'83% degli italiani sembrerebbe preferire la ricerca e lo sviluppo di energie rinnovabili.

Dopo l'incubo nucleare giapponese di Fukushima, tutta l'Europa rivede le proprie politiche energetiche. La Germania blocca l'utilizzo di alcune centrali nucleari per tre mesi prima della loro totale dismissione, mentre in Italia si temono gli effetti sulle elezioni amministrative del 2011 della scelta atomica. Così il ministro Prestigiacomo, in un fuorionda catturato dall'agenzia Dire, si lascia andare: “È finita, non possiamo mica rischiare le elezioni per il nucleare. Non facciamo cazzate. Bisogna uscirne ma in maniera soft. Ora non dobbiamo fare nulla, si decide tra un mese” in un colloquio con Bonaiuti e Tremonti.

Lo stop arriva anche da Silvio Berlusconi, che nel vertice del Pdl di ieri avrebbe invitato i propri uomini ad allinearsi alle politiche europee sull'energia nucleare. Così, oggi il ministro Paolo Romani ha aperto la strada ad un ripensamento sul ritorno dell'Italia al nucleare: “serve un momento di riflessione guardando agli eventi che stanno accadendo in Giappone”.

Anche Umberto Veronesi, il luminare dell'oncologia italiana e presidente dell'agenzia per la sicurezza nucleare, dopo i primi entusiasmi invita oggi a riflettere: “Noi abbiamo il vantaggio di ripartire da zero e di poter fare scelte libere da vincoli e siamo quindi nelle condizioni migliori per decidere con coscienza, prudenza, intelligenza, e senza fretta”.

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