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Niente più auto blu, il Governo impone i mezzi pubblici ai funzionari della P.A.

Con un decreto del Presidente del Consiglio, l’Esecutivo Monti taglia le auto di rappresentanza a tutti gli Organi costituzionali e agli enti locali e impone l’uso dei mezzi pubblici, dando così attuazione ad una sentenza del Tar su un provvedimento varato dal Governo precedente.
A cura di Antonio Palma
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Con un decreto del Presidente del Consiglio, l'Esecutivo Monti taglia le auto di rappresentanza a tutti gli Organi costituzionali e agli enti locali e impone l'uso dei mezzi pubblici, dando così attuazione ad una sentenza del Tar su un provvedimento varato dal Governo precedente.

La notizia è arrivata a sorpresa dal decimo Consiglio dei Ministri del Governo Monti convocato per questa mattina, niente più auto blu per i dipendenti pubblici appartenenti ad organi costituzionali e agli enti locali, da oggi in avanti dovranno necessariamente usare i mezzi pubblici per i loro spostamenti. Il Decreto varato dal Presidente del Consiglio su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, Filippo Patroni Griffi, è stato già inviato al Tribunale Amministrativo Regionale che in una precedente sentenza chiedeva all'Esecutivo di agire nella materia.

Con una sentenza del 10 novembre 2011, infatti, il Tar aveva chiesto di modificare il precedente decreto governativo del 3 agosto 2011 che già aveva decurtato le auto blu per molti funzionari pubblici, ma aveva escluso dalla decisione tutti gli Organi costituzionali, quelli delle Regioni e gli enti locali, e anche quelli delle amministrazioni che utilizzano non più di un'autovettura di servizio. Con la nuova decisione presa dal Governo, quindi, niente più auto blu neanche per quelle categorie che ancora usufruivano delle auto di servizio, dando piena attuazione alla sentenza del Tribunale e continuando nella battaglia contro gli sprechi pubblici. Per evitare qualsiasi altro abuso, il Governo Monti ha anche deciso di eliminare la parte del precedente provvedimento in cui si imponeva l'uso dei mezzi di trasporto pubblici solo dove era assicurata “uguale efficacia” di spostamento rispetto alle auto blu, che si prestava a numerose esenzioni. In questo modo il provvedimento è esteso a tutte le situazioni e indistintamente a tutti gli interessati senza possibilità di deroghe. Nello stesso decreto viene anche eliminata "la norma che concede alle amministrazioni un termine di trenta giorni per la comunicazione al Dipartimento della funzione pubblica dell’acquisto o della presa in possesso di un’autovettura".

Nel messaggio diffuso da Palazzo Chigi, si rende noto che in questo modo il Governo è convinto che tutti gli sforzi fatti permettano di ottenere dei "significativi risparmi nella spesa pubblica" rispetto all'uso delle auto di servizio e di rappresentanza.

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