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Nei croissant Bauli non c’era salmonella: “Errore dell’Asl, grave danno d’immagine”

I test di controllo effettuati subito dopo il richiamo hanno evidenziato l’errore. L’azienda: “L’errore da parte della ASL e del laboratorio che ha effettuato l’esame ha determinato panico ingiustificato tra i consumatori e grave danno di immagine intendiamo tutelarci con tutti gli strumenti di legge disponibili”
A cura di Antonio Palma
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Per i croissant Bauli 5 cereali a lievitazione naturale con crema al latte non c'era nessun pericolo microbiologico dovuto alla presunta presenza di salmonella. Dietro il richiamo di un lotto del prodotto dolciario, annunciato dal Ministero della salute a inizio ottobre, in realtà pare ci sia stato un errore della stessa Asl che aveva effettuato i test di controlli su un campione poi risultato positivo. Lo ha annunciato la stessa Bauli S.p.A. in un nota in cui ha dichiarato che "non ritiene giusto subire questo grave torto ed intende tutelare i propri diritti e quelli dei propri consumatori con tutti gli strumenti di legge disponibili affinché situazioni di questo genere non si ripetano più".

Secondo l'azienda  tutto sarebbe nato da test errati effettuati dall'asl di Salerno da cui è partito poi  l'allerta alimentare che ha fatto scattare il ritiro dal mercato del lotto del prodotto interessato. "In relazione alla comunicazione di una possibile problematica di rischio microbiologico relativo ad un lotto di croissant Bauli 5 cereali latte, Bauli S.p.A. desidera confermare che si è trattato di un errore da parte della ASL di Salerno e del laboratorio che ha effettuato l'esame" si legge infatti  nella nota. "Sia i campioni di controllo mantenuti presso i nostri stabilimenti, sia quelli prelevati originariamente dalla ASL e poi analizzati da un laboratorio terzo, hanno rilevato la totale assenza di salmonella nei nostri prodotti" ha tenuto a precisare l'azienda, aggiungendo: "Infine, anche il contro-campione analizzato dall'Istituto Superiore di Sanità ha dato esito negativo, confermando quanto abbiamo sempre sostenuto".

"D’altronde come un prodotto da forno, sottoposto a cottura, potesse essere stato anche solo ipoteticamente inquinato dal batterio della salmonella, era per noi davvero incomprensibile. Infatti, non ci risulta che un richiamo di questo genere sia mai avvenuto per altri prodotti da forno a differenza di carni, molluschi, uova e spezie"  prosegue la nota, concludendo: "In ogni caso, con l’intento di rassicurare i nostri consumatori, pur non condividendo l’avviso pervenuto dal Ministero della Salute, abbiamo predisposto il richiamo del lotto segnalato assumendocene l’intero onere. Non comprendiamo quindi come sia possibile che il richiamo sia stato proposto senza verificarne la correttezza determinando panico ingiustificato tra i consumatori e grave danno di immagine ad un’azienda che si è distinta per serietà e qualità nell’arco di quasi cento anni di storia".

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