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Ndrangheta: il boss Antonio Pelle evade dall’ospedale di Locri

L’uomo è considerato il capo della cosca dei Pelle Vottari che da anni è protagonista della sanguinosa faida di San Luca contro i rivali dei Nirta Strangio. Antonio Pelle era da cinque giorni in ospedale a causa di un malessere accusato mentre era agli arresti domiciliari.
A cura di Antonio Palma
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Antonio Pelle

Nuovo caso di evasione dagli arresti da parte di esponenti di spicco della criminalità organizzata. Questa volta a fuggire è stato uno dei boss della cosca Pelle, dominante nell’area della locride, in Calabria. Antonio Pelle 49 anni, soprannominato Vancheddu, era ricoverato all’ospedale di Locri da cinque giorni per un malessere che aveva accusato mentre era agli arresti domiciliari.

Dalle prime notizie il boss sarebbe evaso ieri pomeriggio ad un orario imprecisato, ad accorgersi della fuga sono stati gli stessi operatori sanitari che entrando nella stanza per prestargli le cure l’hanno trovata vuota. Infermieri e dottori, dopo essersi accertati che non era presente neanche in altre zone dell’ospedale, hanno dato l’allarme allertando la polizia.

Ad Antonio Pelle la Corte d'appello di Reggio Calabria aveva concesso gli arresti domiciliari per gravi motivi di salute nell'aprile scorso. Il Boss, infatti era in carcere per una condanna definitiva per coltivazione di canapa indiana, ma aveva sulle spalle anche una condanna in primo grado a 13 anni per associazione mafiosa nell'inchiesta Fehida sulla Ndrangheta, che coinvolge la cosca delle famiglie Pelle-Vottari,  da anni protagonisti della sanguinosa faida di San Luca. L’uomo è uno dei protagonisti nella guerra pluriennale che vede contrapposte la famiglie Pelle-Vottari contro i rivali dei Nirta-Strangio.

Antonio Pelle è  considerato il capo di quella cosca che diede inizio al periodo più sanguinoso delle lotte tra le cosche calabresi, con l’uccisione di Maria Strangio, in quella che fu definita la strage di Natale che aveva come obiettivo Giovanni Luca Nirta. Suoi uomini erano considerati anche molti dei ragazzi che morirono nell’altro episodio famoso di questa guerra del nostro sud, la strage di Duisburg.

Non si sa bene come un uomo ritenuto così pericoloso abbia potuto fuggire così facilmente. Nonostante la sua caratura criminale, infatti, Antonio Pelle non era piantonato ma solo sottoposto a controlli non periodici da parte della Polizia. Eppure dopo il mandato di arresto nel 2007, Antonio Pelle si era già dato alla latitanza e per catturarlo gli uomini della polizia hanno dovuto impiegare molte risorse, riuscendo ad arrestarlo in un bunker solo alla fine del 2008, purtroppo i loro sforzi sono stati vani

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