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Vomero, assale donne sole in strada, le minaccia e le rapina: preso l’aggressore

Preso il rapinatore che aveva terrorizzato il Vomero il 31 luglio scorso. Arrestato e portato in carcere.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Immagine di repertorio
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Avvicinava donne sole in strada al Vomero, accostandosi con l'auto. Estraeva l'arma e le minacciava. Poi le rapinava, lasciandole in strada disperate. Preso il rapinatore che terrorizzava gli abitanti del Vomero, quartiere collinare di Napoli. Nella giornata di ieri, martedì 7 ottobre, la Polizia di Stato ha dato esecuzione ad un'ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere emessa dal GIP di Napoli su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di un pluripregiudicato. L'uomo è fortemente sospettato del reato di rapina e di tentata rapina.

I raid del rapinatore il 31 luglio scorso

Gli investigatori lo ritengono responsabile di due aggressioni avvenute entrambe il 31 luglio scorso, a distanza di un paio di ore una dall'altra, nel quartiere Vomero. Nella rapina la vittima ha sporto querela presso la stazione dei carabinieri di Chiaia. Nel secondo caso, un tentativo di rapina per fortuna non andato a buon fine, l'episodio è stato denunciato presso il Commissariato del Vomero. In entrambi i casi sono state fornite le descrizioni dell'autore e del veicolo utilizzato dall'indagato. Le somiglianze tra i due episodi hanno insospettito gli investigatori. In entrambi i casi, infatti, il rapinatore era a bordo della propria autovettura, si avvicinava alle vittime, tutte donne, minacciandole con l'utilizzo di un'arma per farsi consegnare la borsa.

Incastrato dall'auto usata

Gli investigatori del Commissariato Vomero, notando numerose similitudini tra i due reati, si sono attivati tempestivamente per l'individuazione del soggetto, sia attraverso l'utilizzo di software in dotazione, sia mediante attività info-investigative, riuscendo così a rintracciare nelle immediatezze il veicolo utilizzato. Il presunto autore delle condotte delittuose è stato individuato dagli agenti e successivamente riconosciuto dalle vittime. Da qui, l'arresto e il trasferimento in carcere. Il provvedimento eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui è ammesso mezzo di impugnazione, e il destinatario della stessa e dunque persona sottoposta alle indagini e quindi da ritenersi presunta innocente fino a sentenza definitiva.

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