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Vestiti da carabinieri giravano in auto armati: scoperti dai veri poliziotti, arrestati

Cinque arresti ad Orta di Atella dopo un inseguimento e una sparatoria: i cinque avevano armi, distintivi falsi e un travestimento da carabinieri.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Immagine di repertorio
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Erano in auto con armi di vario tipo, distintivi e palette delle forze dell'ordine ed uno di loro era perfino vestito da carabiniere. Ma si sono imbattuti nei poliziotti, quelli veri, e sono stati arrestati dopo un inseguimento e una sparatoria. Quattro di loro sono finiti in manette subito, il quinto è riuscito a scappare per qualche ora, ma è stato rintracciato ed arrestato anche lui. I cinque devono rispondere di detenzione e porto illegale di più armi, ricettazione, possesso di segni distintivi contraffatti, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate in danno di un operatore di Polizia.

Tutto è accaduto nella mattinata di oggi ad Orta di Atella, nel Casertano. A finire in manette cinque persone: un 62enne, un 57enne, un 46enne, un 36enne ed un 31enne. Erano a bordo di due automobili, una delle quali risultata rubata, e con sé avevano armi e segni distintivi falsi delle forze dell'ordine: uno di loro era anche vestito da tenente dei carabinieri. I cinque hanno provato a scappare, tentando di speronare ed investire gli agenti, ma sono stati catturati: gli agenti hanno anche sparato alle gomme di una delle due auto per costringerla a fermarsi. Quattro sono stati arrestati subito, il quinto è stato rintracciato a Casandrino a casa di un familiare e arrestato a sua volta poche ore dopo.

All'interno delle vetture sono state trovate finte pettorine, una uniforme dell’Arma dei Carabinieri, un falso verbale di perquisizione e tre pistole, una delle quali risultata essere una replica. Trovate anche paline segnaletiche e segnalatori ottici in uso alle forze di Polizia, nonché, nelle perquisizioni successive, berretti e tesserini falsificati della Guardia di Finanza, un’ulteriore pistola, un fucile a canne mozze, delle manette ed alcune fascette utilizzate per immobilizzare le vittime, nonché una parrucca da donna.

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