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Uccise due persone guidando contromano in Tangenziale: torna in libertà il dj Mormile

Torna in libertà Aniello Mormille, il dj che nel 2015 guidò contromano in Tangenziale causando un incidente in cui morirono la fidanzata ed un altro uomo.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Livia Barbato (a sx) e Aniello Mormile (a dx).
Livia Barbato (a sx) e Aniello Mormile (a dx).

Torna in libertà Aniello Maria Mormile, il dj di Pozzuoli nell'estate 2015 alla guida della sua automobile percorse diversi chilometri contromano in Tangenziale finendo per schiantarsi contro un'altra vettura. Nell'impatto rimasero uccisi la fidanzata Livia Barbato, che era in macchina con lui, e l'uomo alla guida dell'altra vettura, Aniello Miranda, un 48enne di Torre del Greco che stava andando a lavoro. Pochi giorni fa Mormile è uscito di carcere: il Tribunale di Sorveglianza gli ha concesso l'affidamento in prova ai servizi sociali e dunque dopo sei anni per lui si sono riaperte le porte del carcere, stavolta in uscita.

Detenuto modello, tra le sbarre si è anche laureato in scienze erboristiche nel polo universitario per i detenuti di Secondigliano, dove aveva chiesto di essere trasferito nel 2018 proprio per intraprendere il suo percorso di studi. E oggi, che di anni ne ha 35, per lui sembra iniziare una nuova vita. "Studio per non sprecare il tempo in carcere, voglio una prospettiva di vita diversa", aveva spiegato a fine 2020 durante un evento tenutosi proprio al polo universitario per detenuti dove era in visita l'allora ministro per l'Università e la Ricerca Gaetano Manfredi, oggi sindaco di Napoli. Ancora oggi non è mai stato chiarito del tutto cosa sia accadde quella sera, o meglio cosa spinse il giovane a cambiare senso di marcia causando due morti e, incredibilmente, restando quasi illeso egli stesso.

L'incidente del 25 luglio 2015

La notte del 25 luglio 2015 Aniello Mormile era in macchina con la sua fidanzata, Livia Barbato, quando all'altezza della barriera degli Astroni in direzione Pozzuoli sulla Tangenziale di Napoli fece improvvisamente inversione di marcia e tornò indietro, percorrendo quasi sei chilometri contromano finendo poi per scontrarsi con un'altra automobile all'altezza degli svincoli di Fuorigrotta – Agnano. Nell'impatto, violentissimo, persero la vita Livia Barbato (22 anni) che viaggiava con lui, e Aniello Miranda (48 anni), di Torre del Greco e che si trovava a bordo della propria vettura andando a lavoro. Si salvò solo lui, Aniello Mormile, all'epoca 29enne.

Le immagini dell'incidente poche ore dopo l'impatto.
Le immagini dell'incidente poche ore dopo l'impatto.

Dai 20 anni per omicidio volontario ai 10 per omicidio colposo

Finito a processo, venne condannato un anno dopo per omicidio volontario a venti anni di carcere. "La condotta di Mormile era cosciente e volontaria, da lui pienamente voluta e inserita nella sua scellerata azione, anche se del tutto priva di plausibile ragione. Mormile aveva consapevolmente posto in essere una condotta di guida palesemente grave e pericolosa per gli utenti della strada ma anche per se stesso e aveva accettato il verificarsi di una collisione con i veicoli che viaggiavano in direzione di marcia opposta", si legge nelle motivazioni della condanna del giudice Rosa De Ruggiero . Ma due anni dopo, la Corte d'Appello decise diversamente: nonostante i periti indicassero che Mormile fosse "frastornato, ma non ubriaco" alla guida, aggravando la posizione del giovane, i giudici sposarono invece la tesi dell'omicidio colposo. Con un capo d'accusa diverso, arrivò anche un cambio di pena che passò dai 20 anni in primo grado a quella di 10 anni e 2 mesi in Appello: una riduzione di pena che scatenò le ire di amici e parenti soprattutto della giovane vittima.

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