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Ticket di ingresso a San Gregorio Armeno, il “No” degli artigiani: “Il presepe è del Popolo”

I maestri presepiai di San Gregorio Armeno contro la proposta di un ticket d’ingresso per il centro di Napoli: “Fruire dell’arte sia accessibile a tutti”
A cura di Pierluigi Frattasi
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San Gregorio Armeno, immagine di repertorio
San Gregorio Armeno, immagine di repertorio

"No" degli artigiani all'introduzione di un ticket di ingresso al centro storico di Napoli, per contrastare il sovraffollamento durante alcuni periodi dell'anno. La proposta è stata presentata in Comune dal consigliere Gennaro Esposito (Azione), presidente del Comitato Vivibilità Cittadina, che ha raccolto una richiesta anche dei comitati, come Santa Maria di Portosalvo, presieduto da Antonio Pariante, a trovare soluzione per frenare il fenomeno dell'overtourism.

La rivolta dei maestri presepiai: "Così distruggono la storia"

Ma i maestri presepiai di San Gregorio Armeno, la storica strada delle botteghe dei pastori dei Decumani, sono fermamente contrari: "Siamo attoniti! – scrivono in una nota gli artigiani dell'associazione le Botteghe di San Gregorio Armeno, presieduta da Vincenzo Capuano – Abbiamo appreso che è stata presentata in Consiglio Comunale, da parte di un singolo consigliere, la proposta per mettere un ticket d’ingresso di 5 euro al fine di poter accedere a Via San Gregorio Armeno e ciò per salvaguardare la fragilità del Centro Storico dall’overtourism e dagli effetti negativi che ne derivano. Nel rispetto dell’antica tradizione natalizia, non possono condividere un indirizzo che distruggerebbe il valore autenticamente popolare e democratico delle “passeggiate, che nel periodo precedente il Natale, allietano la “nostra” strada con la presenza di famiglie e bambini".

Ogni anno, infatti, la stradina dei Decumani diventa meta di pellegrinaggio di centinaia di migliaia di visitatori, "provenienti da ogni parte del mondo, amanti del presepe e del suo grandissimo valore simbolico di pace e fratellanza".

"Siamo i primi difensori del Centro Antico – affermano i bottegai – e ci è a cuore la sua salvaguardia, ma vanno attuate altre tutele, riteniamo, come ad esempio i sensi unici, un’accentuata presenza delle forze dell’ordine, il maggior utilizzo delle strade laterali per regolare l’accesso e un piccolo presidio sanitario: ma tutto ciò è in itinere e sta per essere varato. Auguriamo quindi, a tutti, di poter visitare con la consueta allegria e libertà San Gregorio Armeno, sottolineiamo la massima collaborazione con l'amministrazione comunale che ci sta sostenendo maggiormente in questo periodo, e soprattutto per lo sviluppo della scuola di San Gregorio Armeno”.

Sorrentino: "Contrari ad ogni ticket per il centro città"

Sulle barricate anche la consigliera comunale Flavia Sorrentino (Napoli Solidale- Europa Verde- Difendi la Città):

"Napoli è una città orgogliosamente inclusiva, che fa dell'accoglienza l'emblema della sua identità. Ed è per questo che considero inaccettabile l'idea di prevedere un ticket di ingresso per i cittadini e i turisti che si recano a San Gregorio Armeno. Io e il mio gruppo saremo sempre fieramente contrari a qualsiasi proposta dovesse provenire in tal senso. Turismo, artigianato e commercio sono un bene comune di cui devono godere tutti, senza alcuna differenza di censo e di ceto sociale".

E aggiunge:

La gentrificazione che pure è un tema sul quale, insieme alle più grandi capitali Europee, dobbiamo interrogarci è una questione complessa che non si affronta con colpi d'ascia e soluzioni populiste. Colgo l'occasione per ricordare che in questi anni, con un intenso lavoro condotto con le Associazioni dei Bottegai e dei Presepiali che ringrazio, abbiamo reso la Fiera di S. Gregorio una kermesse degna del suo nome, con casette di legno che ospitano gli espositori, ordinanze ragionate che regolano la mobilità pedonale e un piano di security che coinvolge attivamente gli stessi operatori. Operatori e artigiani che sono i veri artefici del successo turistico della fiera e che dello stesso meritano di beneficiare, senza che alcuno osi mettere le mani nelle tasche loro e delle famiglie che quotidianamente affollano la strada dei pastori più famosa al mondo".

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