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Sversano liquami di un allevamento in un canale di scolo: denunciati tre uomini nel Casertano

Sversavano liquami, provenienti da un allevamento, in un canale di scolo. È quanto accadeva in un allevamento a Carditello, frazione di San Tammaro, in provincia di Caserta, dove i carabinieri hanno scoperto e denunciato tre uomini. Deferiti in stato di libertà, oltre all’esecutore materiale, anche il proprietario dell’area e il gestore dell’allevamento.
A cura di Federica Grieco
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Tre uomini sono stati deferiti in stato di libertà per attività di gestione di rifiuti non autorizzata. È quanto accaduto a Carditello, frazione di San Tammaro, in provincia di Caserta, dove i tre sversavano liquami, provenienti dallo stesso allevamento, da un'autobotte in un canale di scolo.

A scoprire il fatto, i carabinieri della stazione di Santa Maria Capua Vetere, Comune in provincia di Caserta, che erano giunti nell'allevamento in seguito a una segnalazione fatta dagli uomini del Raggruppamento Campania dell'esercito, impegnati nell'operazione Strade Sicure. Al momento del loro arrivo, i carabinieri hanno sorpreso uno dei tre uomini nell'atto di sversare i liquami nel canale di scolo. Oltre all'esecutore materiale, sono stati diferiti in stato di libertà anche il proprietario dell'area dell'allevamento e il gestore, mentre l'autobotte è stata sottoposta a sequestro.

Poggiomarino: rifiuti incendiati nel parco naturalistico

La cattiva gestione dei rifiuti è una piaga diffusa. Proprio qualche giorno fa, i carabinieri avevano denunciato due braccianti agricoli a Poggiomarino, in provincia di Napoli, per violazione delle norme in materia ambientale.

I due erano stati sorpresi dai militari, che stavano perlustrano la zona durante un servizio di pattugliamento del territorio, a sversare e a incendiare rifiuti nella zona del parco naturalistico e archeologico della Longola. L'area, vasta circa 1.500 metri quadrati, è stata sottoposta a sequestro. Si ipotizza che i rifiuti, composti da residui di lavorazione tessile e arbusti, provenissero da stabilimenti industriali della zona e che i braccianti agricoli fossero stati incaricati di liberarsene.

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