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Ruba profili Facebook e chiede foto hot a bambine, indagato 39enne napoletano

Un 39enne napoletano, esperto informatico, è indagato dalla Procura di Catania: avrebbe adescato numerose bambine di 12 e 13 anni su Facebook e si sarebbe fatto inviare racconti e fotografie intime, usando i profili rubati a due donne di Catania e un altro account, falso, creato usando nome e fotografie della figlia piccola di una di loro.
A cura di Nico Falco
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Un esperto informatico 39enne di Napoli è indagato per adescamento, accesso abusivo a sistema informatico e sostituzione di persona: avrebbe rubato degli account Facebook e li avrebbe utilizzati per adescare numerose minorenni, dalle quali si faceva inviare racconti intimi e foto. L'uomo è stato identificato dalla Polizia postale di Catania, che su disposizione della Procura locale ha effettuato una perquisizione nella sua abitazione ha sequestrato i dispositivi informatici a lui in uso; dagli hard disk e dall'analisi del traffico Internet sarebbero emersi elementi che confermerebbero le accuse.

L'indagine è partita dopo la denuncia di una donna di Catania che non riusciva ad accedere al suo profilo Facebook e si è rivolta alle forze dell'ordine; alla Polizia postale ha raccontato che, oltre a perdere l'account, si era accorta che qualcuno aveva creato un altro profilo usando il nome e le fotografie di sua figlia minorenne. Secondo la ricostruzione della Procura di Catania l'uomo si sarebbe sostituito ad entrambe ed avrebbe contattato persone nella loro cerchia di conoscenze, che credevano a quel punto di stare parlando tramite Internet con la donna e con la figlia piccola.

Con il profilo della donna avrebbe contattato delle amiche di lei, anche loro adulte, e con la scusa di parlare delle problematiche adolescenziali delle ragazzine avrebbe cercato di ottenere fotografie e dettagli intimi. Con il profilo che era apparentemente della ragazzina, invece, avrebbe contattato coetanee della vittima, sui 12-13 anni, e avrebbe anche a loro chiesto racconti intimi e fotografie. Sarebbe inoltre riuscito a rubare anche un altro profilo, carpendone le credenziali di accesso, appartenente ad una amica della prima vittima.

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