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Rione Sanità, dopo il ferimento dei due ragazzini, piazze e strade vietate: si rischia un nuovo caso Genny Cesarano

Nel Rione Sanità è tornata la paura dopo il ferimento a colpi di pistola di due minorenni. Le vittime hanno raccontato di un tentativo di rapina, ma la voce che circola tra i vicoli è che dietro possa esserci altro: uno dei due è imparentato con un pregiudicato di spicco del clan Contini e si teme quindi una rappresaglia. Che potrebbe essere anche una stesa, col rischio di uccidere chi con la camorra non c’entra nulla.
A cura di Nico Falco
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L'omicidio del boss Pierino Esposito alla Sanità nel 2015
L'omicidio del boss Pierino Esposito alla Sanità nel 2015

Coprifuoco, zone da evitare, orecchie e occhi sempre pronti a riconoscere qualche scooter "sospetto". Nel Rione Sanità, nel centro di Napoli, è tornata la paura della rappresaglia. Il terrore di ritrovarsi in una sparatoria all'improvviso, che possa ripetersi ciò che successe in quella terribile notte del 6 settembre 2015, quando un commando del clan Lo Russo arrivò per una "stesa", aprì il fuoco nel mucchio in piazza San Vincenzo alla Sanità e uccise il 17enne Genny Cesarano, che era per strada con gli amici e che in quei botta e risposta di camorra non c'entrava nulla.

La voce che corre in queste ore tra i vicoli è che, per qualche tempo, è meglio non farsi vedere in giro. Evitare di andare in certe strade, in special modo di tenere i bambini lontani dalla piazza principale. Perché, questa la motivazione, "ci sta un guaio, un guaio grosso". Scene già viste nel Rione Sanità, che riportano alla mente quegli anni in cui passare anche da un marciapiedi all'altro poteva significare rischiare di ritrovarsi in una "tarantella". I Savarese-Sequino che controllavano l'area a ridosso della Basilica, i Vastarella in via Fontanelle, i Mauro nella zona dei Cristallini. Poi le incursioni dei Lo Russo, che da Miano non volevano lasciare quell'avamposto nel centro di Napoli e si sfidavano a colpi di pistola col gruppo di Walter Mallo, e infine la "storica" faida con i clan di Forcella. Un risiko urbano in cui le varie fazioni erano tutte concentrate in un fazzoletto di vicoli e palazzoni, sconquassato da guerre continue che hanno tenuto in ostaggio un intero quartiere.

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Minorenni feriti alla Sanità: "Tentativo di rapina"

L'episodio che in queste ore fa paura è successo nella notte del 6 aprile, quando due ragazzini di 14 e 15 anni sono stati feriti a colpi di pistola nella zona dei Vergini. Una rapina, hanno detto loro. Ai carabinieri, intervenuti al Pronto Soccorso, hanno raccontato di essere stati fermati nel cuore della notte da alcuni sconosciuti che volevano il loro scooter e che, al tentativo di reazione, hanno sparato. Sul posto indicato, però, non sono state trovate tracce di sangue né bossoli: è quindi molto probabile che i due siano stati feriti altrove, e che abbiano raccontato una storia inventata per sviare le indagini.

Alla Sanità la paura di nuovi scontri di camorra

Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire cosa è successo in quella notte, la versione dei due resta al vaglio degli inquirenti, ma l'ipotesi della rapina non è l'unica pista tenuta in considerazione. Specie esaminando il "profilo" dei due ragazzini. Non sono della Sanità, ma delle Case Nuove, a ridosso di via Marina, in un'altra zona della città. E, seppur siano entrambi incensurati, i loro cognomi sono ben conosciuti: sono entrambi imparentati con pregiudicati e uno dei due, in particolare, è legato a un uomo attualmente detenuto ritenuto molto vicino al boss Nicola Rullo, anche lui in carcere, che per un periodo è stato il reggente del clan Contini. Una storia che presenta diversi punti oscuri, insomma, e che adesso sta causando preoccupazione: se non si fosse trattato di una rapina, se ci fosse dell'altro, potrebbe esserci anche una "risposta". E il Rione Sanità ha paura di dover pagare un altro tributo di sangue innocente dopo la morte di Genny Cesarano.

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