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Rider rapinato a Napoli, la banda accusata di un colpo identico avvenuto un’ora prima

La banda che aveva rapinato il rider a Napoli la notte del 2 gennaio aveva già colpito, con modalità simili, un’ora prima a Casoria. Lo hanno ricostruito gli agenti della Squadra Mobile, che hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare per i 5, tre dei quali minorenni. Secondo quanto accertato dagli agenti, il gruppo aveva usato lo scooter rapinato nel primo colpo per mettere a segno il successivo.
A cura di Nico Falco
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Prima di aggredire il rider Giovanni Lanciato, la banda di giovanissimi rapinatori aveva messo a segno un'altra rapina, con modalità simili, a qualche chilometro di distanza. Un'ora prima, e con lo scooter portato via, anche quello un Sh, avevano accerchiato il 50enne a Calata Capodichino. È quanto hanno ricostruito gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Napoli, che hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare (emesse dal gip per i Minorenni su richiesta della Procura presso il Tribunale per i Minorenni e dal gip di Napoli Nord su richiesta della locale Procura) nei confronti dei 5 ragazzi già identificati per la rapina a Napoli; sono tutti gravemente indiziati di rapina aggravata.

La circostanza della precedente rapina era già emersa dalle indagini, quando gli scooter erano stati identificati; per il gruppo era stata quindi formalizzata l'accusa di ricettazione, ma con i nuovi riscontri gli investigatori ritengono che anche quel colpo sia stato realizzato dalle stesse persone. Destinatari delle misure eseguite dalla Mobile sono M. S., 20 anni, e V. Z., 21 anni, i due maggiorenni del gruppo, e tre minori. Anche il raid precedente è stato ripreso da una telecamera. Non con quella di un telefonino, come avvenuto per la rapina a Calata Capodichino, ma da un impianto di videosorveglianza di via Giovanni Pascoli, a Casoria (Napoli). È la notte tra il 1 e il 2 gennaio 2021, quella della rapina al rider. Nelle immagini si vede la vittima che viene costretta ad accostare da tre ragazzi in sella allo stesso scooter; in tutto la banda è composta da sei giovani, hanno anche una pistola.

L'aggressione parte subito dopo: uno dei tre si scaglia sull'uomo, con uno spintone lo fa scendere dallo scooter, afferra il manubrio e si mette alla guida; il secondo si accanisce sulla vittima, prendendola a calci per tenerla lontana, poi torna verso il complice, nel frattempo rimasto ancora in sella del motorino su cui erano arrivati. Il rapinato cerca di raccogliere qualcosa da terra e viene minacciato: "Non ti muovere da qua", sembra dirgli il ragazzo di prima, indicandogli un punto della strada. Arrivano altri tre ragazzi e la vittima viene aggredita dal gruppo; tiene le mani in avanti per difendersi dai colpi, tira fuori anche qualcosa dalla tasca, forse il telefonino, nella speranza che si accontentino di quello e non continuino. Dopo qualche spintone i cinque si allontanano insieme al sesto, quest'ultimo alla guida dello scooter rapinato. Un'ora dopo, con lo stesso copione, la rapina in Calata Capodichino.

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