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Riciclavano soldi per il clan dei Casalesi: 63 arresti tra Napoli, Caserta e Salerno

L’operazione è scattata alle prime luci dell’alba, condotta dal Nucleo Speciale della Polizia Valutaria della Guardia di Finanza e dai Comandi Provinciali di Napoli, Caserta e Salerno, su disposizione della Dda di Napoli. Sono 63 le persone arrestate, 48 delle quali sono finite in carcere, per sssociazione a delinquere finalizzata al riciclaggio.
A cura di Valerio Papadia
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Immagine di repertorio
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Vasta operazione anticamorra quella scattata stamattina tra le province di Napoli, Caserta e Salerno: i militari del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, insieme ai Comandi Provinciali delle tre città campane, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, hanno arrestato 63 persone, accusate di riciclare denaro in favore del clan dei Casalesi. Secondo gli inquirenti, gli indagati avrebbero riciclato denaro in favore del potente clan camorristico, oltre 100 milioni di euro, attraverso sistematiche e cospicue frodi fiscali: dei 63 arrestati, ben 48 sono finiti in carcere, come disposto dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Dda partenopea.

Le mani dei Casalesi sulla rete elettrica nel Casertano

Lo scorso luglio, invece, i carabinieri, nel corso di un'operazione coordinata sempre dalla Direzione distrettuale antimafia partenopea hanno arrestato tre persone, accusate a vario titolo di concorso esterno in associazione di tipo mafioso, estorsione, trasferimento fraudolento di valori e impiego di denaro di provenienza illecita. Contestualmente sono state sequestrate anche tre società di scavi e di posa in opera di cavi elettrici, riconducibili agli arrestati. Secondo gli inquirenti gli indagati, per anni, avrebbero avuto quasi il monopolio sugli appalti dei lavori sulla rete elettrica nell'Agro-aversano, grazie alle intimidazioni del clan dei Casalesi, al quale avrebbero partecipato da esterni, mettendo a disposizione le loro società. Per due degli arrestati si sono aperte le porte del carcere, mentre il terzo è stato sottoposto agli arresti domiciliari.

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