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Prima il trapianto di reni, poi il parto: madre e figlio stanno bene al Ruggi di Salerno

Una 35enne napoletana, dopo un trapianto di reni, ha partorito alla 37esima settimana di gravidanza: madre e figlio stanno bene all’ospedale Ruggi di Salerno.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Un parto travagliato, ma che alla fine è perfettamente riuscito: per una 35enne della provincia di Napoli, ora, c'è solo da attendere il decorso post partum prima di tornare a casa. Madre e figlio sono ora all'ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona di Salerno, dove sono stati seguiti dal reparto di Gravidanza a Rischio guidato dal dottor Mario Polichetti. Un parto reso complicato sia da preeclampsia sia perché la donna veniva da un delicato trapianto di reni.

La preeclampsia, ovvero l'ipertensione arteriosa, non rispondeva più alla terapia somministrata, e a questa si era aggiunta anche la presenta di proteine nelle urine ed edemi. Una gravidanza, insomma, che era diventata difficile: la donna, giunta alla 37esima settimana, è stata così sottoposta ad un cesareo, particolarmente delicato vista la sua precedenze operazione di trapianto renale. E così, grazie alla collaborazione dei medici dell'Unità Operativa di Nefrologia e Dialisi, di Chirurgia dei Trapianti, e di Gravidanza a Rischio, la donna ha potuto partorire in sicurezza, evitando ogni tipo di spiacevole complicanza, mettendo alla luce il suo secondogenito.

"Il lavoro di squadra è fondamentale per fronteggiare le continue criticità", ha spiegato il dottor Mario Polichetti, responsabile dell'Unità Operativa Gravidanze a Rischio dell'Azienda Ospedaliera Universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona di Salerno, "che si verificano tra i vari reparti e, nello specifico, insieme ai miei colleghi siamo riusciti ad impiegare sul campo ogni nostra risorsa e le singole competenze, per la perfetta riuscita di questa gravidanza, in linea inoltre con i principi dell'Azienda Sanitaria in cui lavoriamo, volti all'umanizzazione delle cure, all'assistenza continua ed al benessere dei pazienti"

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