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“Piazza Municipio senza alberi, vi spiego perché è così” parla l’ex assessore all’Urbanistica De Falco

L’ex assessore all’Urbanistica Luigi De Falco a Fanpage: “A piazza Municipio possibile ancora installare delle vasche con alberi come fatto a Parigi”
Intervista a Luigi De Falco
architetto, presidente Italia Nostra Napoli ed ex assessore all'Urbanistica
A cura di Pierluigi Frattasi
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La differenza fra la piazza Municipio anni 60 e l'odierna
La differenza fra la piazza Municipio anni 60 e l'odierna

“Piazza Municipio senza alberi? Era così dal progetto. Le polemiche di oggi arrivano tardi, a frittata fatta. Ma sono anni che ormai si è imposta questa fobia degli alberi a Napoli. Da quando alcuni sono caduti sulle persone, le alberature e il verde sono state cancellate, dal centro storico a Posillipo. In generale c'è una totale disattenzione per tutto l'arredo urbano, non solo alberi e verde che paradossalmente sembrano difficili da manutenere, ma anche panchine, cestini. Ma io non perdo le speranze. Ora la domanda sarà: che ne farà il Comune di tutto quello spazio a piazza Municipio?”. A parlare a Fanpage.it è l'architetto Luigi De Falco, presidente di Italia Nostra Napoli ed ex assessore all'Urbanistica della giunta De Magistris, , che entra nel dibattito sulla piazza liberata dai cantieri dopo 20 anni, ma trasformata in una spianata di cemento, e lancia una proposta: “Si potrebbero innestare delle vasche per il verde sopra la piazza, come già fatto a piazza Dante”.

Architetto, in piazza Municipio troppo asfalto e poco verde. Molti dicono sia orribile. Da urbanista che ne pensa?

Penso che sia tardi protestare oggi. Quello che vediamo era già scritto nel progetto di Alvaro Siza, che risale all'inizio degli anni Duemila, e riflette la sua visione. Non è affatto una sorpresa. Il progetto di Siza prevedeva una piazza soltanto incorniciata da filari d'alberi, ma solo alcuni sono stati piantati. Attorno alla fontana ci sono più o meno gli alberi previsti che attualmente risultano di poco rilievo. Ma sono alberelli che dovranno pur crescere col tempo. Il progetto prevedeva anche che si emergesse dai sotterranei direttamente nell'area del Porto, passando sotto via Marina, ma l'Autorità Portuale non lo permise.

L'ex assessore all'Urbanistica Luigi De Falco
L'ex assessore all'Urbanistica Luigi De Falco

Fanno effetto le foto che circolano della piazza negli anni '60 con i giardini. Come mai questo cambio di registro?

Storicamente la piazza è stata sempre piena di verde. A fine Ottocento, dopo la demolizione dei bastioni, la piazza era arricchita da alberi e giardini. Poi c'è stata una successione varia di trasformazioni, ma sempre caratterizzate dalla presenza di alberi. Anche le manomissioni operate da Achille Lauro previdero la sistemazione con verde e fontane, sebbene furono tagliati scelleratamente i lecci. Tuttavia, si tratta di una piazza recente. Non abbiamo un giardino cinquecentesco o un disegno storico da recuperare nella sua origine. Oggi abbiamo però una piattezza totale.

Perché, urbanisticamente si è arrivati a questo?

Già da prima che diventassi assessore c'era in città una latente fobia dell'albero, che poi è cresciuta a dismisura con i primi crolli che hanno coinvolto persone, ma è stata motivata anche da una incapacità generale di manutenere la città. Negli ultimi anni si sono abbattuti alberi da Posillipo, dove si è creata una situazione spettrale allucinante, a piazza De Nicola, vicino all'ex Pretura e a Porta Capuana, in maniera del tutto gratuita. Per questa incapacità di governo anche minimale del territorio la città si ritrova spazi aperti senza ombreggiamento. Il progetto di piazza Municipio, come quello di piazza Garibaldi, arriva in questo contesto.

Anche le fontane stanno sparendo dai restyling delle piazze come accaduto a piazza Garibaldi?

Le fontane a piazza Municipio erano la gioia degli scugnizzi. La verità è che non si ha cura dell'arredo urbano perché non si è capaci di gestirlo. Basta pensare al mancato recupero dei basoli vesuviani rimossi dalle strade e sostituiti da lastre di pietra lavica coreana. La cura dell'arredo urbano – la panchina, la fontana, il cestino, l'albero – a Napoli è scomparsa.

Che ne farà il Comune di tutto questo spazio vuoto a piazza Municipio?

Io credo che dobbiamo evitare che diventi l'ennesima occasione per andare a farci la sfilata di bancarelle, o altri eventi occasionali, non sempre qualificanti. Bisognerebbe invece pensare ad uno spazio qualificato nell'uso.

Per esempio?

Si può immaginare una soluzione contemporanea che preveda verde e arte. Un sobrio museo a cielo aperto di scultura contemporanea.

È ancora possibile farlo?

Sì. In tante città europee il verde è sovrapposto a solai sotto i quali c'è un’altra città sotterranea. Si può ancora rimediare con l'integrazione per quanto possibile di verde, attraverso operazioni di chirurgia, laddove è possibile si apra nel solaio una vasca per piantare un albero. Si può pensare ad un minimale concorso di idee, senza sconvolgere il disegno della piazza. Ci sono piazze a Parigi con alberature non di alto fusto, piantate in vasca. Anche a Napoli abbiamo esempi.

Quali?

A piazza Dante, dopo i lavori del metrò, ci fu la stessa polemica per l'assenza di verde. Gae Aulenti accettò l'idea di integrare il progetto iniziale con un'altra vasca con altre alberature, in simmetria rispetto a quella esistente. Piazza Dante poi è diventata occasione per attività temporanee, manifestazioni e regge in uno spazio contenuto e aperto.

Da cittadino, a lei piace la piazza?

Il bello è opinabile. Se è arte tutto ciò che dà un'emozione, dubito che la spianata così come realizzata, possa effettivamente suscitarne.

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