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“Al Palazzo Reale di Napoli metal detector e vigilantes, stop ad ingressi coi cani nei giardini”

Mario Epifani, direttore del Palazzo Reale di Napoli, a Fanpage.it: “Il giardino deve essere un’oasi, non è adatto per chi vuole portare i cani a spasso”
Intervista a Mario Epifani
Direttore del Palazzo Reale di Napoli
A cura di Pierluigi Frattasi
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Mario Epifani, direttore del Palazzo Reale di Napoli
Mario Epifani, direttore del Palazzo Reale di Napoli

Vogliamo migliorare la frequentazione del giardino di Palazzo Reale e farne un luogo più curato e piacevole. Se Palazzo Reale diventa un luogo più controllato credo che questo possa riverberarsi anche sul decoro di piazza del Plebiscito. Gli accessi al giardino saranno più selettivi, saranno sempre liberi per tutti i napoletani, ma con la percezione che Palazzo Reale è una zona di rispetto. No a chi entra con 5 cani al seguito. Quella è una cosa che stiamo cercando di eliminare”. A parlare a Fanpage.it è Mario Epifani, direttore del Palazzo Reale di Napoli.

Direttore, quali sono i prossimi passi per contribuire a ridurre il degrado nelle aree all'esterno di Palazzo Reale?

Abbiamo segnalato da tempo la condizione di abbandono che si vive in alcune aree all'esterno di Palazzo Reale, non di nostra competenza. Anche noi abbiamo un problema di controllo con il giardino romantico al pian terreno, che è un luogo bellissimo, in pieno centro cittadino, sempre aperto dalle 9 alle 19, fruibile liberamente, come il cortile, e cornice ideale per ospitare festival ed esposizioni, soprattutto d'estate, ed è quindi assimilabile quasi ad uno spazio urbano. È ovvio che aprendo i cancelli abbiamo anche il rischio che qualcuno possa dormire dentro. Nei prossimi mesi vogliamo migliorare il controllo degli accessi. Non per chiuderci alla città, ma per fare del giardino un posto più curato, un'oasi di pace. Inoltre, vogliamo anche migliorare la presentazione del cortile e del giardino alla città.

Cosa intendete fare concretamente?

Stiamo pensando di potenziare la vigilanza e di installare un metal detector, per migliorare il controllo degli ingressi per maggiore tranquillità di tutti, essendo un complesso con varie funzioni. Il giardino romantico di fatto è pubblico. Da lì poi si arriva al cortile interno con lo spazio espositivo. Palazzo Reale ospita, poi, oltre al Museo, anche due Soprintendenze, la Biblioteca Nazionale. Un filtro ci deve essere anche per sicurezza. Così sapremo chi entra.

Il giardino resterà gratuito?

Sì, perché da lì si accede alla biblioteca, agli uffici e alle scuderie.

Non c'è un divieto per portare a passeggio gli animali attualmente?

No, c'è solo l'obbligo della museruola e del guinzaglio. Ma non viene rispettato. C'è poi chi entra anche con 5 cani al seguito. Io vorrei arrivare a vietare l'ingresso ai cani. Che è una cosa che potrebbe essere vissuta forse male da qualcuno, ma il giardino di Palazzo Reale non è il posto dove portare il cane a spasso. C'è il giardino del Molosiglio vicino.

C'è un modello al quale vi ispirate?

Penso al Bosco di Capodimonte, anche quello è un parco pubblico che aveva dei problemi di controllo ed è molto migliorato con il direttore Sylvain Bellenger. Il nostro giardino ovviamente è molto più piccolo e anche la vigilanza sarà più contenuta.

A Napoli, a seguito della crisi del Covid, l'emergenza dei senzatetto si è acuita, sono aumentate le presenze in Galleria Umberto, nei porticati del San Carlo e anche in piazza del Plebiscito. Quali soluzioni?

Si tratta di un problema complesso, che va affrontato tendendo una mano agli enti competenti. Cerchiamo di lavorare assieme con il Comune, il Teatro San Carlo, i negozianti della Galleria, nel limite delle nostre competenze. La mia proposta è quella di rendere tutta l'isola che va dalla Galleria a piazza del Plebiscito un luogo più vissuto. Migliorandone anche l'illuminazione. Mi piacerebbe che si riuscisse a percepire la piazza e il Palazzo come un sistema di corte, perché la Basilica di San Francesco di Paola fu realizzata dai Borbone e anche i due palazzi laterali (la Prefettura e Palazzo Salerno) sono collegati storicamente a Palazzo Reale. Si può creare un circuito, invogliando il visitatore a conoscere e ad apprezzare tutta la piazza nel suo complesso. Un circuito culturale che può contrastare l'abbandono.

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