I Palazzi di Giustizia di Napoli protetti con 1600 telecamere nuove: raggi infrarossi, sensori di movimento e vigilantes

È napoletana la prima sala di monitoraggio centralizzata d'Italia attraverso la quale si garantisce la sicurezza ai varchi delle sedi giudiziarie nel distretto della Corte di Appello di Napoli. Il nuovo sistema che conta 1600 videocamere tra fisse, mobili, a 360 gradi e di rilevazione targhe, è stato annunciato dal procuratore generale Aldo Policastro. Agli ingressi, inoltre, per aumentare il livello di salvaguardia hanno preso servizio, da circa una settimana, le guardie giurate dell'istituto di vigilanza Rangers del gruppo Battistolli che affiancheranno le forze dell'ordine già presenti.
"È stato rafforzato", ha spiegato il procuratore generale di Napoli Policastro, "il presidio di sicurezza delle sedi presenti nel distretto" che finora "era stato garantito dalle forze dell'ordine che ringrazio e che continuano a espletare la loro funzione ma all'interno dei palazzi di giustizia". Il nuovo sistema di sorveglianza, attivo 24 ore su 24, prevede anche, come ennesima misura di sicurezza, il lancio di un SOS grazie ai sensori di movimento. L'impianto installato è fornito inoltre di un sistema a infrarossi che consente di registrare in condizioni di buio.
Seicento le telecamere nel Nuovo Palazzo di Giustizia di Napoli
Delle 1600 nuove telecamere, rende noto l'avvocato generale Simona Di Monte, presente alla conferenza stampa, 600 sono state messe nel Nuovo Palazzo di Giustizia di Napoli. Le altre si trovano anche negli gli uffici dei giudici di pace di Sant'Anastasia, San Giovanni-Barra, Ischia, Procida e Capri. Nonostante il gran numero di riprese video, è stato spiegato che si garantisce il rispetto della privacy di chi entra e lavora nelle sedi giudiziarie grazie a un sofisticato sistema di criptaggio e allo stoccaggio dei dati all'interno di un sistema protetto e non collegato a internet.
Ingressi presidiati da un istituto di vigilanza
L'utilizzo dell'istituto di vigilanza, inoltre, ha consentito di restituire le forze di polizia a funzioni interne ai palazzi di giustizia. Prima dell'arrivo delle guardie giurate il controllo degli spazi era delegato a 108 unità, 48 agenti della penitenziaria, 28 poliziotti, 13 carabinieri, 11 agenti della polizia locale, due della polizia provinciale e sei della Guardia di Guardia di Finanza. In questo modo gli uomini della penitenziaria torneranno a disposizione della stessa amministrazione penitenziaria. "Si tratta di agenti", ha commentato Lucia Castellano, provveditore delle carceri della Campania, "che torneranno alla loro funzione principale dopo avere ricoperto egregiamente il compito di tutelare la sicurezza agli ingressi delle sedi giudiziarie che era stato loro affidato".