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Ornella uccisa dal marito a Napoli, le colleghe: “Racconteremo a tutti la tua dolcezza”

Le colleghe di Ornella Pinto, la docente napoletana uccisa dal marito, le hanno dedicato una lettera aperta condivisa sulla chat su cui erano rimaste in contatto da quando lavoravano nella scuola Vittorio Veneto di Scampia: “Racconteremo a tutti gli alunni che incontreremo la dolcezza col tuo nome, e la violenza con ciò che hai dovuto subire”
A cura di Nico Falco
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Ornella Pinto, l'insegnante napoletana di 39 anni uccisa dal marito, era rimasta in contatto con le colleghe che con lei erano entrate di ruolo come docenti di sostegno dal 2014 al 2016. Si sentivano spesso, su una chat che si chiamava "Rimpatriata V. V.", come Vittorio Veneto, l'istituto di Scampia dove avevano lavorato. Da qualche giorno quella chat ha cambiato nome: adesso si chiama "Amici di Ornella". Ed è proprio una delle partecipanti a quel gruppo che, condividendo sui social le fotografie che le ritraevano insieme, ha voluto dedicare a Ornella una lettera aperta per ricordare i momenti trascorsi insieme e quelle speranze sul futuro che, per la 39enne, sono crollate nella notte di sabato scorso.

Il messaggio si apre ricordando quello che aveva detto Ornella guardando le fotografie che si erano scattate insieme: "Bellezza 10, me lo hanno detto le mie alunne, ci fa sembrare giovani e belle". Era il periodo in cui "giovani e belle – continua la docente – sognavamo e progettavamo il nostro futuro incerto da insegnanti. Magari l'incertezza del futuro fosse stata legata solo al lavoro! Purtroppo quando si perde la quotidianità dei rapporti, si perde molto delle persone, ma per fortuna non tutto. E noi che ti abbiamo lasciata innamorata del tuo progetto di vita condivisa con lui qualche anno fa, ti abbiamo ritrovata al tg, distrutta da quel mostro che si era travestito da principe. E proprio non riusciamo a capacitarci di tutto ciò".

"Conserviamo il tuo senso profondo del dovere – continua la collega, ricordando Ornella – il tuo amore smisurato per i bambini, per gli adolescenti, per i nostri alunni, specie per quelli in difficoltà, per i quali non ti sei mai risparmiata, mai. Conserviamo tutta quanta la tua dolcezza, le tue parole rassicuranti fino a qualche giorno fa sulla questione vaccino. E chissà quante ne hai avute per chiunque, senza mai lasciare trapelare che, forse, avevi bisogno tu di non sentirti sola. Quanta amarezza, che ingiusta è la vita. Tutti parlano di giustizia che ti sia resa, sperando che l'artefice di questo incubo marcisca in galera… eppure non possiamo fare a meno di dire che la vera giustizia doveva essere altra… giusto sarebbe stato proteggerti in ogni modo da quell'assassino. Giusta sarebbe stata la tua possibilità di essere serena e felice, senza lui. Giusto sarebbe stato regalare a tutti la tua bellissima e timida risata, giusto sarebbe stato vederti crescere Daniele in modo meraviglioso così come stavi facendo.La tua paura e il tuo dolore hanno gelato il sangue a tutti noi tuoi colleghi del Vittorio Veneto nel biennio 2014/15- 2015/16, e se c'è una sola cosa giusta che possiamo fare d'ora in poi e che ti promettiamo, è che racconteremo a tutti gli alunni che incontreremo la dolcezza col tuo nome, e la violenza con ciò che hai dovuto subire. Faremo in modo che anche la più fragile delle nostre ragazze ritorni a sorridere e a sperare in un futuro migliore per tutti, raggiungendo bellezza 10, senza filtro però, così come ti sei sempre donata a noi tutti, senza filtro. Con amore e stima e col cuore infranto, tuoi amici di "Rimpatriata V.V." da due giorni e per sempre "Amici di Ornella"".

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