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Non fu malore, Rino Pezzullo è stato ucciso. La moglie arrestata per omicidio

Arrestata la moglie di Rino Pezzullo, morto a giugno scorso: per gli inquirenti non sarebbe stato un malore, ma un omicidio avvenuto durante un litigio.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Rino Pezzullo
Rino Pezzullo

Arrestata la moglie di Rino Pezzullo, il 44enne deceduto lo scorso giugno in seguito ad un presunto malore: per gli inquirenti, invece, l'uomo sarebbe morto in seguito alle ferite riportate in una lite avvenuta in casa proprio con la consorte. Per lei oggi sono scattate la manette, con l'accusa di omicidio preterintenzionale: si trova ora in carcere dopo l'ordinanza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Santa Maria Capua Vetere ed eseguita dal Comando Stazione Carabinieri di Vairano Scalo.

La vicenda risale allo notte tra il 12 ed il 13 giugno, a Vairano Paternora, nel Casertano: la donna chiamò il 118, spiegando che il compagno avesse avuto un malore improvviso in casa. L'uomo fu portato poi in elisoccorso all'Ospedale del Mare di Napoli, dove le sue condizioni erano già ritenute serie, quindi nel reparto di Neurochirurgia del San Giovanni Bosco dopo morì il 17 giugno, a distanza di quattro giorni dal ricovero. Gli inquirenti hanno nel frattempo indagato sulle cause della morte dell'uomo in questi mesi, cercando anche di ricostruire i momenti antecedenti l'improvviso malore.

Dalle indagini, che si sono avvalse anche di testimonianze di persone terze e delle immagini di videosorveglianza delle telecamere presenti nella pubblica via, è emerso che poche ore prima del presunto malore, la coppia avesse avuto un animato litigio già in strada, per poi proseguire nel loro appartamento. Qui, vi sarebbe stata una violenta aggressione fisica, che ha portato alla morte di Rino Pezzullo: secondo gli inquirenti, infatti, sarebbe stato colpito in maniera violenta al volto, e non si sarebbe trattato invece di una caduta accidentale. Dagli esami autoptici, è emerso che il corpo del 44enne era infatti ricoperto di numero ecchimosi, con una grave lesività cranica con emorragia subduruale omolaterale, determinata proprio da un colpo violento al volto e non da una caduta accidentale, mancando fratture o altre lesioni al cranio. Per la moglie, così, sono scattate le manette con l'accusa di omicidio preterintenzionale.

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