Napoli, sui bus della festa scudetto l’omaggio a Daniele “piccolo guerriero” e bandiere della pace

Sui bus scoperti della festa scudetto del Napoli che sfilano sul lungomnare di via Caracciolo anche l'omaggio a Daniele, "piccolo guerriero", il bimbo 13enne tifosissimo degli azzurri, morto prematuramente lo scorso gennaio, dopo aver accompagnato i suoi beniamini per tutto il campionato. Ma anche le bandiere della pace, presenti su entrambi i mezzi. Accanto a bandiere tricolori con la scritta "Ag4in", motto del quarto scudetto appena vinto, che richiama anche Pino Daniele. In piazza sventolate anche bandiere della Palestina.
I pullman, uno azzurro, l'altro blu, con i loghi del Calcio Napoli, di Comune e Regione Campania, sono partiti alle 15 dal Molo Luise di Mergellina. I calciatori azzurri sono arrivati via mare a bordo di un aliscafo della Snav. I bus poi sono partiti alla volta di piazza Vittoria, viaggiando sulla pista ciclabile, con gli spettatori, oltre 400mila, assiepati dietro le transenne, con lo sguardo rivolto verso il mare.
Le bandiere della pace sul bus del Napoli
Le bandiere della pace erano state chieste questa mattina dall'Arcivescovo di Napoli, il Cardinale don Mimmo Battaglia, che si era rivolto al patròn azzurro Aurelio De Laurentiis, lanciando un appello per far finire il conflitto a Gaza e in Palestina: "E oggi che il mare del Golfo si tingerà ancora d’azzurro, che il lungomare Caracciolo sarà un fiume di gioia, vorrei solo chiedervi una cosa: non dimenticate. Non dimenticate, mentre festeggiate, che il Mediterraneo non è solo la nostra cornice di bellezza". E, ancora, "facciamo festa per questo scudetto ma non dimentichiamo che c’è un altro campionato che dobbiamo continuare a giocare: quello della pace, della giustizia, della solidarietà".

"Guardando il nostro mare, non possiamo infatti dimenticare Gaza – aveva detto Battaglia – Non possiamo dimenticare i suoi bambini, le sue vittime, gli ostaggi". Per poi concludere: "Per questo vi invito, nel giorno della festa, a ricordare anche chi non può festeggiare. A portare tra le mani una bandiera del Napoli… e magari anche una bandiera della pace. A far sentire, accanto al grido “Forza Napoli!”, anche la voce pacifica e non violenta del cuore: “Pace per Gaza. Giustizia per i popoli. Dignità per ogni vita umana”.
La bandiera per Daniele, piccolo guerriero
Il ricordo di Daniele è fortissimo tra i calciatori del Napoli. Il piccolo tifoso è morto prematuramente. A lui era particolarmente legato uno dei calciatori del Napoli, Anguissa, che ha indossato per tutto il campionato un polsino dedicato proprio a lui. Daniele era malato da tempo. A 13 anni, nel momento in cui l'adolescenza inizia a fare capolino, la sua vita è stata stroncata da quel brutto male che lo aveva aggredito. Nonostante tutto ha cercato di essere vicino al ‘suo' Napoli quando ha potuto. Un paio di anni fa, quando sulla panchina degli azzurri c'era Rudi Garcia, i genitori e il club esaudirono il desiderio che aveva espresso prima di essere operato: andare nel ritiro della squadra. E venne accontentato. La notizia della sua morte, lo scorso gennaio, ha calato un velo di tristezza sul campionato. L'assenza di Antonio Conte in tv e in conferenza stampa, dopo la partita con la Fiorentina, sottolineò quanto il tecnico e tutto l'ambiente fossero sconvolti per l'accaduto.
Aurelio De Laurentiis lo aveva ricordato con commozione:
"Caro Daniele, ci hai regalato mesi di gioia stando vicino a noi – le parole del massimo dirigente nel nessaggio condiviso su X -. Nonostante la tua malattia hai trasmesso forza, coraggio e allegria. Ti dedichiamo la vittoria e sappiamo che da lassù continuerai a seguirci con l’amore che ci hai dimostrato. Resterai per sempre nei nostri cuori".