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Napoli, schiaffi in metropolitana dopo l’invito a mettersi correttamente la mascherina

Lite tra un viaggiatore ed un’altra passeggera sulla Linea Arcobaleno della metropolitana che collega Napoli ad Aversa: il viaggiatore aveva invitato la donna a mettersi la mascherina in maniera corretta, lei invece dopo minacce ed insulti è passata alle maniere forti, prendendolo anche a schiaffi.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Lite a bordo di un treno della linea metropolitana di Napoli per le mascherine: un viaggiatore ha infatti invitato una signora ad indossarla correttamente, alzandola sul naso, ma la reazione della donna è stata violenta prima verbalmente, con insulti e minacce, poi fisicamente con tanto di tentativi di venire in contatto con il viaggiatore e nuove minacce di aggressione.

Il tutto è accaduto su un vagone della Linea Arcobaleno, che dalla stazione di Piscinola-Scampia arriva fino ad Aversa (in attesa dei lavori di prolungamento, rispettivamente, a Secondigliano in direzione Napoli ed a Santa Maria Capua Vetere in direzione Caserta). In un video girato dallo stesso viaggiatore si vede la donna seduta ma con la mascherina abbassata sul mento: una precauzione inutile, dal momento che la mascherina ha utilità soltanto se utilizzata a copertura di naso e bocca. Da qui è nata una violenta discussione, con la signora che ha subito invitato l'altro viaggiatore a farsi gli affari propri, utilizzando anche frasi non proprio amichevoli. Dalle parole, la donna è poi passata velocemente ai fatti, aggredendo il viaggiatore e cercando di colpirlo con alcuni schiaffi al volto.

Il video si interrompe poi dopo le ulteriori minacce della donna verso il viaggiatore, "colpevole" solo di avergli detto di alzarsi la mascherina in maniera corretta su naso e bocca. Ma si tratta in ogni caso dell'ennesimo episodio di esasperazione a bordo di mezzi pubblici che si verificano da tempo in tutta Italia tra cui, legittimamente, invita ad usare correttamente i dispositivi di protezione individuale e chi, invece, si limita ad utilizzarli in maniera spesso errata e, quindi, inutile per contenere il contagio da coronavirus.

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